Omnia Malis Est «Viteliu» [2010]
Omnia Malis Est
Titolo:
Viteliu
Nazione:
Italia
Formazione:
Uruk-Hai :: All Instruments
Genere:
Black Metal
Durata:
45' 7"
Formato:
CD
2010
Etichetta:
Autoproduzione
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Devo essere sincero: non è stato facile per me approcciarmi al primo full length di Omnia Malis Est, one man band lucana che arriva al primo full length. Per due motivi: primo, non mi aspettavo granché visto che ricordo bene anni fa di aver recensito su queste pagine il vecchio “Fides”, un Ep che per cercare di fare un black metal con sperimentazioni, finiva per essere una roba amorfa e che dove io di fatto non sentivo neanche una nota di black metal, ovvero una sperimentazione decisamente andata troppo in là e iperlavorata. Secondo: già 8 anni di silenzio compositivo non sono niente di buono, ma se a questo aggiungiamo anche un concept molto simile a mio avviso a quello scritto dai Draugr in “De Ferro Italico”, ecco che i pregiudizi cominciano.
E invece l’ascolto dell’album convince. Non è “Warlike Black Metal”, io credo anche che non sia black metal, lo chiamerei piuttosto epic extreme metal, perché è quando l’album suona melodico e corale che convince, e fortunatamente “Viteliu” è melodico e corale molto spesso, anzi è proprio questo ispiratissimo senso melodico presente in quasi tutto l’album a rendere l’album se non vincente quanto meno divertente, capace di ammaliare per la profondità delle atmosfere date dalle chitarre e con un retrogusto di tastiera ad aumentarne l’evocatività, evidente nella maestosa title track, interessante e potente, o nella più varia e altrettanto riuscita “Sabella Carmina”. Ne risulta dunque un cd che quando ci azzecca va alla grande, come nelle canzoni dette, e anche in altri riffs disseminati un po’ ovunque, tipo quelli di “A Diana” e quelli di “Battaglia di porta collina”, ma va anche detto che il cd a volte tenta altri stili e li sbaglia un po’ per la verità, come l’inizio più thrash di “Al di là delle forche”, e soprattutto una conclusiva “Sconfitta” che semplicemente sembra una traccia messa là giusto per fare volume, davvero incapace di sottolineare lo stato d’animo del titolo della canzone. Questo non intacca più di tanto la riuscita dell’album, ma secondo me lo rende comunque un po’ troppo monotematico e quindi anche un po’ dal feeling di nicchia, sprecando dunque il potenziale che Uruk-hai secondo me ha a disposizione.
Ad ogni modo, nonostante alcuni difetti e il fatto che per me il cd resta di nicchia, mi sono dovuto ricredere, per fortuna, e consiglio questo disco agli amanti del metal più epico e anche di generi confinanti come pagan, black metal atmosferico etc, che potrebbero esserne favorevolmente colpiti.
Track by Track
- Viteliu 75
- Al di là delle forche 70
- A diana 70
- Primavera sacra 70
- Ner Teferum (Intermezzo) S.V.
- Battaglia di Porta Collina 70
- Sabella carmina 75
- Sconfitta 60
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 65
- Originalità: 70
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
69Recensione di Snarl pubblicata il 08.05.2015. Articolo letto 2101 volte.
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