Defallen Prophecy «Death, Hate, Love, Life» [2015]

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Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
09.05.2015

 

Visualizzazioni:
2312

 

Band:
Defallen Prophecy
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Titolo:
Death, Hate, Love, Life

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Lorenzo Carnevali :: Voce;
- Alessandro Carati :: Basso & Voce;
- Francesco Oliva :: Chitarra;
- Andrea Carnevali :: Chitarra;
- Luca Impellizzeri :: Batteria;

 

Genere:
Metal-core

 

Durata:
18' 15"

 

Formato:
EP

 

Data di Uscita:
13.02.2015

 

Etichetta:
MYO Agency
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Al debutto con questo Ep di cinque tracce, dal titolo “Death, hate, love life” si presentano nel mondo del Metal i Defallen Prophecy, band italiana che dichiara immediatamente di voler unire, attraverso il loro interessante stile componentistico, parti melodico suggestive a parti più dure e massicce ispirandosi a band quali Parkway Drive, The Gost Inside e The Devil Wears Prada riuscendoci, aggiunge l’ascoltatore, ben compiutamente. In effetti, lo stile Metal-core è ottimamente seguito grazie anche al notevole impatto strumentale offerto di questa band con più che compiacenti groove, riff avvincenti e soprattutto con l’ottima esecuzione vocale che si alterna tra momenti growl a relativi momenti clean. L’ossatura è ben salda, i suoni sono nitidi, ben scanditi e mai opacizzati. Quanto ai brani, l’Ep ci presenta con “Panta Rei” un intro con accordi acustici che poi vengono strattonati da una ritmica avvincente ricca anche da buoni fraseggi armonici; a seguire c’è “The Invisible Cage” altra bomba al vetriolo carica di potenza entusiasmante dall’eccellente drumming; “Heartbreak” ci delizia con un acustico che fa da sfondo al potente riff dove si alterna, con la dovuta compiacenza, il cantato melodico all’ottimo growl cavernicolo; si continua poi con “Rising Hope” altro ottimo impianto musicale massiccio il giusto. Si conclude il lavoro con il remix di “Heartbreak”, brano questo forse con un po’ troppo pregno di elettronica e synth che un po’ lascia a desiderare. Nel complesso il lavoro è ben fatto e lo stile è eseguito come da manuale; non ci resta che attendere, a questo punto, il loro primo full lenght possibilmente senza remix. Consigliati, senza ombra di dubbio.

Track by Track
  1. Panta Rei 80
  2. The Invisible cage 80
  3. Heartbreak 75
  4. Rising Hope 80
  5. Heartbreak Remix 45
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
74

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 09.05.2015. Articolo letto 2312 volte.

 

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