Lola Stonecracker «Doomsday Breakdown» [2016]
Recensione
Quando ti capita di recensire band italiane come questa si capisce sin da subito che il New Hard Rock made in Italy in qualche caso funziona e anche bene. Parliamo per l’appunto dei Lola Stonecraker, che ispirandosi ad un vero hard rock anni ’90 riescono veramente ad avere tutte le carte in regola con questo lavoro dal titolo “Doomstday Breakdown”; questa band nasce nel 2009 come band cover dei G’n’R ma ben presto si rende conto del proprio potenziale ed inizia a comporre brani per conto proprio tanto da dare alla luce il primo Ep nel 2011 e da allora ha sempre generosamente offerto una marea di energia durante numerose manifestazioni live anche internazionali a cui hanno partecipato affiancando numerose band tra cui Faster Pussycat, Reckless Love, Adler’s Appetite fino addirittura Gilby Clarke e John Corabi; insomma da pochi anni in azione ma già un discreto curriculum alle spalle che viene arricchito non poco da questo full lenght di puro e vero Hard Rock con tratti grunge di spessore. Ascoltando il platter sembra di prendere la macchina del tempo e ritrovarsi all’inizio degli anni ’90 quando ogni giorno c’era una novità in quella che mi pregio di definire l’esplosione del mondo metal sia nell’ambito dell’hard rock che in quello thrash, death. Ma veniamo ad analizzare il contenuto di questo “album del passato” catapultato ai nostri giorni. Il lavoro si apre con “Jigsaw” con un intro orientaleggiato poi strattonato a dovere dal un riff in puro stile Hard rock che ti trasporta a dovere; a seguire la successiva “ Witchy Lady” meno potente della precedente ma dal tratto terribilmente Hard; “Generation on Surface” pezzo meraviglioso tra riff e guitar lead abnormi ; per tranquillizzare un po’ ci pensa la moderata “Secret for a Universe” con un buon fraseggio in acustico e una voce perfettamente collimante con tutto; è poi la volta di “Perils of a Man for the Past” brano aggressivo che ci ricorda un po’ i primi Skid Row e i Velvet Revolver” che anticipa altra bomba dell’album intitolata “Jekill & Hyde” la cui ritmica e il riff ci ricorda un po’ un ibrido misto tra Zakk Wylde e Slash ma l’effetto è assolutamente sorprendente. Con “All this Time” ballata tiepida e romantico con una venatura rock quanto basta. Il lavoro offre anche una cover di “Relax” brano dei Franckie Goes To Hollywood del 1983, ben rivisitata in veste hard rock. Credo che arrivato a questo punto sia inutile continuare a descrivere un eccellente lavoro come questo di cui ne consiglio vivamente l’acquisto soprattutto se siete amanti dell’hard rock di un tempo.
Track by Track
- Jigsaw 80
- Witchy Lady 80
- Generation on Surface 80
- Secret for a Universe 85
- Perils of a Man for the Past 75
- Jekill & Hyde 90
- Doomsday Breakdown 85
- Mc Kenny's Place 80
- All this Time 80
- Space Cowboys 75
- Psycho Speed Parade 80
- Mistery Soul Maverik 80
- Relax 75
- Shine 75
- Using My Tricks 80
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 80
- Originalità: 85
- Tecnica: 85
Giudizio Finale
81Recensione di Wolverine pubblicata il 17.05.2015. Articolo letto 1183 volte.
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