Wildime «Beams of Bones Walls» [2015]

Wildime «Beams Of Bones Walls» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Dust »

 

Recensione Pubblicata il:
20.05.2015

 

Visualizzazioni:
1838

 

Band:
Wildime
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Titolo:
Beams of Bones Walls

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Lance Giambanco: Guitar, Voice
Luca Incandela: Guitar, Back voice
Gab Nacho Cardella: Bass
Giulio Di Martino: Drum

 

Genere:
Groove Southern Metal

 

Durata:
45' 53"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
24.03.2015

 

Etichetta:
Revalve Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Provenienti da Palermo, i Wildime ci propongono il loro album di debutto “Beams of Bones Walls”, uscito quest’anno per l’etichetta romana Revalve Records. La band ha alle spalle una storia abbastanza lunga, nata infatti nel 2010 subendo diversi cambi line-up, ci propone oggi un buon Southern Rock-Metal di sicuro non troppo originale con evidenti richiami ai Black Label Society in primis con elementi sempre classici dei Black Sabbath, aggiungendo qualcosa di più moderno come up-tempo e raddoppi alla Pantera.
Complessivamente la qualità del lavoro è buona, non convince troppo il sound con sonorità troppo slegate tra loro dove spiccano chitarre non troppo pastose, e una voce che come timbro ricorda molto gli Alice in Chains, ma propone interpretazioni troppo piatte, come del resto gran parte della sezione ritmica.
Pur mancando un po’ di pasta sonora, il vero problema del disco è l’originalità, è troppo forte il richiamo dei Black label Society, sia come stile che come composizione del disco in se: il riffing è spesso scontato con tentativi di impreziosirlo con fraseggi più o meno funzionanti; in più quasi metà dell’album è costituito da ballad, caratteristica di quasi tutti gli ultimi lavori della discografia dei BLS; non che ci sia niente di male ad inserire pezzi più riflessivi, ma mettendo il primo disco di una band Southern Metal voglio vedere i buchi nel muro, magari anche un paio di ballad, ma giusto un paio.
Avrei apprezzato anche un’interpretazione canora diversa, che si rifacesse meno a Zakk Wylde per capirci, e che avesse sfruttato caratteristiche proprie del cantante che, come ho già evidenziato, fa venire in mente possibili soluzioni che avrebbero dato un tocco di personalità diverso al disco, aumentandone la ricercatezza.
Credo che i ragazzi abbiano ancora un po’ da lavorare per proporre un secondo disco all’altezza, creando composizioni più originali e ricercando qualcosa di più personale che possa far spiccare la band in un panorama abbastanza vasto in questo genere.

Track by Track
  1. Black Conspiracy 75
  2. Dirty Faith 65
  3. Face Your War 60
  4. Let Me Turn In You 55
  5. Lost In Your Eyes 65
  6. Madness 55
  7. Part OF It 55
  8. Pull The Trigger 60
  9. Stars And Stripes 55
  10. Sweet Baby Insane 65
  11. Welcome To Bricklane 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 50
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
61

 

Recensione di Dust pubblicata il 20.05.2015. Articolo letto 1838 volte.

 

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