Humangled «Prodromes of a Flatline» [2015]

Humangled «Prodromes Of A Flatline» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
24.05.2015

 

Visualizzazioni:
2548

 

Band:
Humangled
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Titolo:
Prodromes of a Flatline

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Andrew Goreds :: Vocals;
- Luke Scurb :: Guitars;
- Fred Valdaster :: Drums;
- Jean Edifizi :: Guitars;
- Matt Prandini :: Bass;

 

Genere:
Death Metal

 

Durata:
41' 31"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
23.06.2015

 

Etichetta:
Bakerteam Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

I pisani Humangled propongono sul mercato la loro ultima fatica intitolata “Prodromes of a Flatline” proponendo un Death Metal aggressivo e martellante dagli effetti composti e dal sound ben calibrato; va segnalato che l’album è stato prodotto da Dan Swanö (Opeth, Katatonia, Therion, Novembre) leggendario musicista svedese che ancora una volta ha eseguito un ottimo lavoro. Il full lenght proposto, di effettive nove tracce più una cover dei Therion, offre una dinamica colma di sound che non tarda a ricordare band old death metal’s school quali Hypocrisy, Revenant, Carcass e Cannibal Corpse dove, ovviamente, non manca di certo della personalità di questa band. I suoni sono pressati, colmi di odio e brutalità ma nello stesso tempo nitidi in modo da poter apprendere l’andamento di tutti gli strumenti duranti i vari passaggi esecutivi; anche la parte cantata fa da padrone con un buon growl. Il lavoro parte con “Liberté, Egalité, Brutalité” un inno alla brutalità dove si susseguono incessantemente riff e drum machine in maniera assolutamente magistrale; si prosegue con la successiva “4.03” che non indica ovviamente la durata del brano ma che propone un macchinoso lavoro ben scandito e non martellante dove non tardano ad emergere le doti degli strumentisti, ottimo il lavoro del basso; “Men of Straw” martellante ma non opprimente, il sound nitido la fa da padrone e permette l’individuazione di ogni passaggio, splendido l’intermezzo; a seguire “Foretasted in Flesh” altro brano pregno di iniziative assolutamente faziose; si prosegue il viaggio con “Intimacy Curse” brano che ricorda molto i Death ma dalle caratteristiche assolutamente intense, i riff e gli andamenti in generale risultano pieni di iniziativa; “Untastable Fear” pura violenza iniziale alla Cannibal Corpse ma l’andamento muta con il successivo inserimenti degli armonici prodotti con estro dagli strumenti a corde; “Fragment” altro brano che ricorda come intro gli amati Death ma che poi assume connotati brutali dove il cantato la fa da padrone anche con il supporto in backing vocal; “Cauterized” e la successiva “Vegan Realm” generano una sorprendente riuscita pregna di aggressività dove le ritmiche assumono variabili costanti e non rimangono mai immerse in situazioni stagnanti e monotone. Il lavoro si conclude con la cover dei Therion “To Mega Therion” particolarissima nell’esecuzione con tanto di strumentazione classica annessa e cantato al femminile supportato, ovviamente, dal growl cavernicolo assolutamente spettacolare. Un disco che nel complesso presenta più pregi che difetti dovuti alla particolarità di suonare un genere complesso come il death metal e di riuscire, nello stesso tempo, a non soffocare mai e quindi a far prevalere uno strumento sull’altro lasciando all’ascoltatore la possibilità di percepire sino in fondo tutti i singoli passaggi strumentali che caratterizzano la buona tecnica di questa band riconoscendone la promozione.

Track by Track
  1. Liberte Egalite Brutalite 80
  2. 4 03 70
  3. Men of Straw 85
  4. Foretasted in Flesh 75
  5. Intimacy Curce 75
  6. Untastable Fear 70
  7. Fragments 75
  8. Cauterized 75
  9. Vegan Realm 80
  10. To Mega Therion 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
76

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 24.05.2015. Articolo letto 2548 volte.

 

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