Algos_ «The Death Of Seasons» [2023]
Algos_
Titolo:
The Death Of Seasons
Nazione:
Paesi Bassi
Formazione:
- Jurre Timmer :: Everything written, mixed, recorded and performed;
Genere:
Melodic Death / Doom Metal
Durata:
1h 4' 7"
Formato:
CD
30.04.2015
Etichetta:
Autoproduzione
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
WeakLight Promotion
Recensione
Primo Full lenght intitolato “The Death of Season” per l’olandese Jurre Timmer, in arte Algos, che ci propone in maniera assolutamente unipersonale quest’opera magna, preceduta da due Ep risalenti allo scorso anno, attraverso un Melodic Death e Doom Metal dal sound avvincente, aggressivo e melodico. La capacità di questo artista si percepisce sia dall’ascolto dei brani che sono un misto di cattiveria proposta all’unisono che d’improvviso e inaspettatamente viene ricoperta da un velo di sensualità in grado di raffinare pienamente quanto proposto mediante l’inserimento di elementi acustici, di synth - pianoforte, o elettronica generando sempre un qualcosa di avvincente, sia dall’entusiasmo che ci trasmette per la sua incredibile creatività. Il cantato in puro growl, a tratti anche tirato all’estremo, la drum potente anche se verosimilmente frutto dell’elettronica, la chitarra suonata in maniera esemplare, rappresentano i giusti elementi per elevare questo lavoro dal generico all’esemplare; ascoltando il full lenght quello che balza subito all’orecchio dell’ascoltatore è l’estro dell’artista riflesso direttamente in ogni singolo brano che ne genera, nel complesso, un lavoro di elevata fattura grazie anche alle innumerevoli melodie di cui è contornato. Tra i dodici brani proposti che superano l’ora di ascolto, merita ricordare il brano d’apertura “Canvas” suonato in piano e violino che fa da apripista al successivo “Realm of Darkness” brano intenso ma nello stesso tempo fregiato dall’intermezzo armonico distorto della chitarra e dal successivo e possente andamento in doppia cassa; emozionante “Wanderer” un brano carico di variazioni e armonici che spaziano nel contempo dall’acustico allo spinto unificato ad un growl assolutamente esaltante e completo. Meraviglioso il tema di “Eternal Winter” eseguito con un doom da antologia in grado di trasportare la mente dell’ascoltatore su una dimensione parallela; “The Floods” dall’inizio soave poi piegato da un’aggressività innata dovuta all’estro strepitoso di questo artista, ritmiche forsennate e riff che trascinano in un vortice senza fine; molto più placato dei precedenti è “Sleeping Giants” dall’intro triste e malinconico che si sviluppa su andature quieti proposte sempre in un doom trascendentale con l’immancabile cantato in full growl; “Fragmented” è il brano più lungo dell’album che porta nuovamente l’artista su livelli al di sopra del normale proprio per le variazioni inserite nel brano. Il lavoro è esemplare se considerato che è tutto realizzato da un unico artista in grado di forgiare un magnifico prodotto di elevata fattura come il presente; gli strumenti sono dinamici, il tratto assolutamente personalizzato che non va mai a perdersi in insignificanti pause o momenti di stallo; c’è sempre la giusta tensione che prende il sopravvento grazie alla variabilità di melodie; l’unica pecca probabilmente può solo essere rappresentata dalla lungaggine un po’ sopra la media di alcuni brani, ma nel complesso va bene così.
Track by Track
- Canvas 75
- Realm of Madness 70
- Wanderer 80
- Autumn's End 75
- Eternal Winter 80
- The Floods 85
- Sails 80
- To Wake in Dreams 70
- Hymn to Anubis 80
- Sleeping Giants 80
- Fragmented 85
- The Death of Season 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 85
- Originalità: 80
- Tecnica: 85
Giudizio Finale
79Recensione di Wolverine pubblicata il 27.05.2015. Articolo letto 1134 volte.
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