Tiresia Raptus «Diaspora» [2015]

Tiresia Raptus «Diaspora» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
29.05.2015

 

Visualizzazioni:
1089

 

Band:
Tiresia Raptus
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Titolo:
Diaspora

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- CARLO GAGLIARDI :: bass;
- NICOLA "CYNAR" ROSSI :: vocals, keybords and synth;
- NICO IRACE :: synth/organ;
- FRANCESCO CAMPUS :: guitar;
- GIANCARLO LUSTRI :: drums;

 

Genere:
Experimental / Esoteric Music

 

Durata:
59' 12"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2015

 

Etichetta:
Bloodrock Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Metaversus - Press & Promo
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Recensione

Non si definiscono propriamente una band questi Tiresia Raptus ma un setting capitanato prevalentemente in pianta stabile da Carlo Gagliardi; il genere che ci viene proposto in questo album dal titolo “Diaspora” non è classificabile in un contesto propriamente Metal soprattutto in considerazione del fatto che il sound rientra propriamente in una sorta di esoterismo sperimentale dai tratti composti e non smisurati. Le tematiche esoteriche vanno ricercate nell’espressione disumana dell’essere unitamente a quelle che sono le sue paure e i suoi successi dinanzi a ciò che rappresenta l’obiettivo umano ovvero di essere esecutori di un disegno a noi sconosciuto; in questo full lenght, invece la tematica narrata ci racconta dell’errare di anime in pena alla ricerca di un mare oltre i mari che porti oltre il superamento dell’ignoranza del genere umano. L’obiettivo del lavoro è quello, in un certo senso, di distruggere da un mero punto di vista concettuale l’impalcatura dell’essere, realizzato su false immagini sociali e fragili concepimenti familiari e mette contemporaneamente in evidenza il sacrificio e quindi la sacralità del rapporto tra il sangue e la terra. Quanto agli otto brani proposti si spazia da sonorità prevalentemente realizzate in synth ed elettronica sperimentale ma non mancano ovviamente parti suonate strumentalmente sempre con l’immancabile sonorità multi effetto come nel caso dei ben tredici minuti scarsi del primo brano “Do you know Who you Are?” dove c’è di tutto: andatura moderata, drum pacato e prevalentemente sonorità trascendentali dai tratti in modalità space ambient. “Vattienti” dall’intro in festività paesana di santificazione tra cori e tromboni poi assuefatti dal un ipnotico suono esoterico quasi tenebroso composto con flauto dove poi prende pianta l’andatura moderata degli strumentisti, con cantato soffuso annesso, dove è sempre tutto invaso da un sound di sottofondo sperimentale; “Angel” altro brano suonato in maniera semiacustica con un andatura decisa e un cantato in grado di trasmettere con sicurezza l’ideale preposto. “Scheletro” ci presenta un arpeggio acustico iniziale contornato dal synth e da altri effetti sonori che a poco a poco prendono il sopravvento anche sulla voce che narra, in lingua italiana, situazioni umane; brano esoterico estremizzato è “Emotion in Black” dall’andatura pacata quasi a cullare l’ascoltatore sempre colmo di sonorità magnetiche da cui è impossibile distaccarsi; i restanti brani sono sempre avvolti di sonorità e voci soffuse come in “Tutto dorme” e in prevalenza di synth ed elettronica applicata agli strumenti che offrono un concentrato di sonorità veramente da ipnosi in “Fragili ossa”; il tutto si conclude con “Diaspora” dove si ha un lavoro di basso molto tenue che va a braccetto con la batteria sempre dai ritmi semplicissimi, di base, con la parte cantata che sembra maggiormente più propensa a voler trasmettere in maniera decisa il messaggio di questo platter. Un lavoro destinato agli appassionati di musica sperimentale e sonorità alterate pregne di synth ed elettronica, pacate e riflessive che, tutto sommato, offrono comunque la possibilità di vagare e fantasticare mentalmente in altri mondi.

Track by Track
  1. Do you Know Who you Are? 80
  2. Vattienti 65
  3. Angel 70
  4. Scheletro 70
  5. Emotions in Black 80
  6. Tutto Dorme 65
  7. Fragili Ossa 70
  8. Diaspora 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 65
Giudizio Finale
71

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 29.05.2015. Articolo letto 1089 volte.

 

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