Dissidio «Thisorientamento» [2015]
Recensione
Arte, teatralità moderna e soprattutto Metal ci propongono i calabresi Dissidio alla loro prima prova con questo “Thisorientamento” un album che sin da subito sprigiona le proprie atmosfere cupe e graffianti grazie alla sinergia strumentale generata da questa affiatata band. I riff proposti sono massicci così come le ritmiche che giungono alle orecchie dell’ascoltatore in maniera assolutamente schietta e potente. La musicalità dell’album viene proposta in una sorta di Hardcore e Alternative rock dove a tratti emergono stili ed elementi appartenenti ad altri generi musicali quasi inclassificabili che vengono spesso interrotti per dare spazio a delle parti recitate con tonalità talvolta pacate ma anche irruente ed isteriche che poi vengono invase dai distorti e dalle quasi incessanti ritmiche strumentali. Le tematiche affrontate ed esternate con dialoghi e monologhi talvolta sospesi nel vuoto tra realtà e fantasia, trattano della quotidianità, del clima inverosimile che siamo costretti a respirare ogni giorno senza sapere per quale motivo e per colpa di chi; si genera in sostanza una sorta di dialogo con l’ascoltatore che a lungo andare, probabilmente a causa dei giochi di parole reiterati in maniera eccessiva, tendono un po’a spiazzare e a far calare il grado di attenzione probabilmente a causa non semplicissima assimilazione. In ogni caso le ritmiche, i riff proposti con gli annessi distorti, nella loro esile complessità, sono ben congeniati e avvolgenti. Tra i brani proposti ricordiamo “Saturday Night Dead” dove le andature, le ritmiche e soprattutto l’esternazione canora ricordano un po’ il cantante Caparezza; anche “Ha Ha Ha “dall’intro possente e carico di aggressività con riff a colata che determinano una ritmica quasi costante per l’intero brano poi placati un po’ dall’esternazione del cantato; anche “Qualcosa di meglio da Dire” parte con una carica esplosiva tra drum machine e chitarre poi trasformati in una ritmica acustica da sottofondo che in alternanza riprende poi corpo; “L’Amore è un Lavoro Strano” una brano proposto quasi in stoner invaso da una continua narrazione che si attacca al brano successivo “Pezzo di Sfiga” ossuto e sinergico. Un lavoro che, seppur musicalmente ben scritto, appare non semplice da assimilare e, a lungo andare, risulta abbastanza privo di mezze misure essendo impegnativo proprio per l’assenza di pause e quindi di momenti di distacco dall’isterismo narrativo che, se all’inizio con i primi brani risulta attrattivo e piacevole, a lungo andare appare monotono al punto da determinare un calo generale che poco facilita l’apprendimento.
Track by Track
- Ciao Ciao (pt 1) 60
- Ha Ha Ha 70
- Qualcosa di Meglio da Dire 60
- Uniforme mente 55
- L'Amore è un Lavoro Strano 55
- Pezzo di Sfiga 60
- Vetrinaspecchio 60
- La Parole (fine a se) 55
- 9 60
- Se Si Sa Si Sa Sai 60
- Saturday Night Dead 60
- Ciao Ciao (pt 2) 60
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 70
- Tecnica: 60
Giudizio Finale
62Recensione di Wolverine pubblicata il 02.06.2015. Articolo letto 2235 volte.
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