Nex Carnis «Obscure Visions of Dark» [2015]

Nex Carnis «Obscure Visions Of Dark» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
12.06.2015

 

Visualizzazioni:
1230

 

Band:
Nex Carnis
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Titolo:
Obscure Visions of Dark

 

Nazione:
Iran

 

Formazione:
- Asto Vidatu :: Voice;
- Incruent :: Guitar, bass;
- Jirka "Jurgen" Zajíc :: dRUMS;

 

Genere:
Death Metal

 

Durata:
32' 31"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
23.05.2015

 

Etichetta:
Nightbreaker Productions
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Album di debutto dal titolo “Obscure Vision of the Dark” per gli Iraniani Nex Carnis forgiato con un death metal old school di estrema intensità e dai suoni potenti e nitidi. Il lavoro, proposto con sei brani, appare avere tutte le carte in regola sin dal primo ascolto: riff taglienti, ritmiche proposte con precisione chirurgica, growl di impatto e numerose variazioni dai tratti viciniori a gruppi che ricordano Cannibal Corpse e Vader. Spesso siamo abituati a lavori ben strutturati ma che nella loro macchinosità, appaiono troppo generici e scarni di creatività compositiva; i Nex Carnis danno all’ascoltatore l’impressione contraria. Effettivamente la proposizione di questo platter risulta vario, non c’è piattume e questo, ovviamente, rappresenta un punto che favorisce non poco questi giovani artisti; i brani offrono momenti di stacco ben congeniati attraverso l’inserimento di parti quasi armoniche, di palm muting, stoppate inaspettate e, in alcuni casi, anche mediante l’inserimento di arpeggi che spezzano in maniera significativa quella brutalità che apparentemente e in maniera troppo frettolosa alle orecchie di un ascoltatore distratto potrebbe destinare, in maniera stolta, questa band nella fossa del generico. Il lavoro parte con “Darkened Rites of Existence” dal riff introduttivo potente che sin da subito trasporta la ritmica del brano ad una serie di variazioni significativamente apprezzabili che si protraggono sino alla conclusione; si procede con “Cryptic Depths of Unlight” assolutamente pregno di iniziative e dai tratti piacevoli sia nei cambi di velocità che nella ritmica proposta che, in ogni caso, ben si percepisce soprattutto nella seconda parte del brano; “Dissolution in Vortex of Samity” la cui partenza è brutale e spinta a dovere ma anche in questo caso il lavoro della sei corde e delle relative variazioni ritmiche sono proposte con corretta inventiva, non troppo convincente il lead solo. Il lavoro prosegue con “Descent Into Ethereal Realms” uno dei migliori brani, a detta di chi scrive, realizzato in maniera quasi ipnotica e colmo di iniziative tra cui una parte in acustico accompagnata da una batteria proposta in una specie di Metal Progressive. “Abolishing Rancid Thrones of Deceit” con una ritmica dirompente ed un altrettanto incredibile coinvolgimento esecutivo; “Murky Pits of Time” proposto nella classica, iniziale andatura del death metal ma sviluppato con una successiva ritmica in temporanea alternanza doom. Per essere un esordio non c’è male, questi iraniani ci sanno proprio fare ed l’inventiva a premiarli proprio perché è quell’elemento chiave necessario a mutare stilisticamente un settore come questo del death metal che, troppo spesso è deprezzato a cagione della piattezza che lo contraddistingue; Obscure Vision of the Dark sorprende e merita di essere aggiunto, senza alcun dubbio, tra le collezioni degli amanti di questo fantastico genere.

Track by Track
  1. Darkened Rites of Existence 80
  2. Cryptic Depths of Unlight 80
  3. Dissolution in Vortex of Samity 70
  4. Descent Into Ethereal Realms 75
  5. Abolishing Rancid Thrones of Deceit 85
  6. Murky Pits of Time 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 85
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
78

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 12.06.2015. Articolo letto 1230 volte.

 

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