Adamas «Heavy Thougths» [2015]

Adamas «Heavy Thougths» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
17.06.2015

 

Visualizzazioni:
2703

 

Band:
Adamas
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Titolo:
Heavy Thougths

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Magnosuuvicchieri :: Drums
Faithful Father :: Vocals
Il Conte :: Bass
Mastro :: Guitars

 

Genere:
Thrash Metal

 

Durata:
42' 19"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
13.03.2015

 

Etichetta:
SG Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Andiamo con calma nello scrivere questa recensione per il secondo album degli spoletini Adamas, e teniamo a bada i nervi: Passi che la copertina è davvero orrenda, passino certi titoli con un inglese francamente incomprensibile (“Pit my skin”?) o poco chiari (“Heavy Thoughts”? Pensieri pesanti ok, ma in che senso?), passi un videoclip dimenticabile, ma proporre musica di questo tipo quando si è al secondo album e sotto label dopo 8 anni di esperienza per me è uno scandalo.
Gli Adamas farebbero thrash, ma in pratica siamo a dei livelli compositivi praticamente embrionali: a parte infatti una qualità sonora davvero sciatta, che sacrifica le chitarre per mettere troppo in primo piano la batteria, peccato che i pezzi non aggrediscono, la batteria insiste su tempi lenti e i riffs sono di un generico deprimente. Sarebbe ancora tollerabile se i ritornelli almeno fossero convincenti, ma qui se ci sono non sono niente di che; è proprio la forma canzone che manca con dei ritornelli che se ci sono non sembrano neanche tali per quanto non sono enfatizzati, e servono gli special guest, cioè il cantante degli Ibridoma in “Morphine”, e Blaze Bayley nella title track (ma come ci è finito qua?) per dare una marcia in più ai brani, visto che il cantante quando canta si fa notare solo quando imita Mustaine e soprattutto Hetfield, con plagi ai Metallica qua e là. Per il resto, per me è la noia. Mi spiace essere distruttivo, ma provate a sentire le strumentali della quinta e sesta canzone e ditemi voi di che dovrebbero sapere. A parte qualche episodio, come la title track, la seconda canzone e la settima (la quinta ha una buona prestazione vocale del cantante degli Ibridoma, che però da solo non può farcela a tenere su il brano), il resto è scialbo e a corto di idee.
Meritano un discorso a parte i discorsi di Dipré che saluta gli Adamas alla fine della terza canzone, e quello dell’ultima canzone, dove la band prima si fa da sola un applauso svogliato, e poi compare un discorso di Matteo Montesi che cita la band. Queste sono di quelle cose che proprio non tollero: se secondo qualcuno (non certo me) tali soggetti farebbero ridere, metterli in un cd a fine dei brani è una mossa scorretta, che usa metodi non musicali per cercare consensi e farsi promozione direttamente sul cd musicale. Il che è semplicemente sbagliato, oltre che inutile. Sembra quasi che la stessa band non creda più di tanto in ciò che suona, e pertanto deve buttarla su tormentoni da degrado dei social network per destare qualche attenzione. Non ho niente contro gli Adamas, ma tantissimo contro questo “Heavy Thoughts”, un cd davvero inutile.

Track by Track
  1. Heavy thoughts 60
  2. E.T.N.A. 60
  3. The reaper 50
  4. In Bond-Age 50
  5. Morphine 50
  6. Chains of time 40
  7. Wipe-out 60
  8. Pit my skin 45
  9. I dare your hate 40
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 55
  • Qualità Artwork: 50
  • Originalità: 40
  • Tecnica: 50
Giudizio Finale
50

 

Recensione di Snarl pubblicata il 17.06.2015. Articolo letto 2703 volte.

 

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