Abnormal Thought Patterns «Altered States Of Consciousness» [2015]
Recensione
Californiani della Bay Area gli Abnormal Thought Patterns presentano la loro ultima creazione strumentale dal titolo “Altered States of Consciousness” realizzata con un metal progressive lungimirante composto da un insieme di complicati quanto tecnici riff con altrettanti intricati e complessi lead guitars in grado comunque di realizzare ambientazioni sonore che spaziano da attimi assolutamente spinti a particolari contesti pacati grazie anche alle sonorità delle tastiere. I due fratelli Tipton mettono in pratica un lavoro assolutamente virtuoso anche grazie al lungimirante lavoro di batteria. All’interno del platter appaiono anche diverse special guest tra cui Tommy Rogers, Jeff Loomis, Micheal Manring, Tim Roth e John Onder che arricchiscono non poco una situazione già di per sé forgiata in maniera più che stabile. I brani si susseguono l’uno con l’altro grazie all’estro incredibile del trio a cominciare dall’opening “Distortion of Perception” un brano che, nonostante l’ottima realizzazione appare però un po’ troppo monotono nell’esecuzione della chitarra; è come se si trattasse di una sorta di esercizio in preriscaldamento della mano necessario per cominciare a presentarci l’apice della creatività di questa band; si prosegue con la successiva “Nocturnal Haven” dove si percepisce immediatamente il tocco di Jeff Loomis alla chitarra e Tommy Rogers alla voce che creano un ottimo motivo supportato dall’incredibile andatura in progressive. “Blindsigth” un altro progressive fomentato dai virtuosismi della chitarra elettrica che in diverse occasioni, all’interno del lavoro, vengono proposte in chiave malmsteeniana; il brano si alterna anche a momenti incredibilmente armonici dall’effetto quasi ipnotico. E’ poi la volta di “Synesthesia”, uno dei brani più belli del lavoro fregiato nuovamente della presenza di special guest questa volta nelle persone di Michael Manring e John Onder entrambe al basso per realizzare dei contesti sonori strepitosi dietro ad una ambientazione progressive raddolcita che nella seconda parte del brano diventa muta per divenire aggressiva. “Delusions” altro brano ben composto dove si percepiscono individualmente le singole capacità degli strumentisti che non si sopraffanno mai l’uno con l’altro. Viene poi riproposta “Nocturnal Haven” con l’accoppiata in special guest Jeff Loomis e Tim Roth proposta con oltre dieci minuti in alternanza tra una incredibile aggressività sonorità progressive dalle ritmiche affascinanti e trasportatrici e un’altrettanta pacatezza dai tratti assolutamente rilassanti proposti in modalità acustica; “Subliminal Perception” chiude il disco con un intro pacato che si alterna con un accompagnamento metal che è in grado di generare una discreta impressione anche per il refrain del basso. Il disco risulta ottimamente congeniato e resta comunque al di fuori dei normali schemi per l’alto tecnicismo progressive di cui è composto. Indipendentemente da ciò è consigliato agli appassionati e soprattutto ai virtuosi del genere.
Track by Track
- Distortions of Perception 55
- Nocturnal Haven 80
- Blindsight 70
- Synesthesia 75
- Delusions 75
- Nocturnal Haven Instrumental version 80
- Subliminal Perception 70
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 85
- Originalità: 80
- Tecnica: 80
Giudizio Finale
76Recensione di Wolverine pubblicata il 18.06.2015. Articolo letto 1288 volte.
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