Voodoo «The Human Eater Turbine» [2015]

Voodoo «The Human Eater Turbine» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
19.06.2015

 

Visualizzazioni:
1439

 

Band:
Voodoo
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Titolo:
The Human Eater Turbine

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Vittorio Giorcelli;
- Stefano Cavaliere;
- Stefano Bollo;

 

Genere:
Rock'n'Roll

 

Durata:
32' 12"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
19.02.2015

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Un Roch’ n’ Roll colmo di influenze anni ’70 è questo che ci presentano i piemontesi Voodoo in questo primo lavoro dal titolo “The human Eater Turbine” proposto in nove tracce e preceduto da un solo Ep nell’anno 2013. L’energia che il trio trasmette si percepisce sin dal primo ascolto dove emergono all’interno del platter delle sonorità proposte attraverso varie influenze che si riconducono al rock anni ’70, in alcuni brani quasi al livello psichedelico, al blues e in parte all’alternative. I brani scorrono con piacevole linearità e sono comunque in grado di offrire personalità, in alcuni momenti anche con andature malinconiche ben interpretate dalla voce. Il primo brano “The human Eater Turbine”, dai tratti quasi Hard rock ben eseguiti e con andature movimentate il giusto che ricordano un po’ l’ alternative; il secondo brano “When you were a Kid” di buona matrice rock, ammorbidita dopo l’intro dal sound delle tastiere, in grado di generare in definitiva un piacevole risultato anche grazie all’ apporto della parte cantata; si continua con “His Sorrow”, dai tratti semi psichedelici e dalle andature forgiate con un rock molto pacato che di tanto in tanto prende vieppiù forma regalando anche un bel ritornello sia strumentale che vocale; “Hurt Ourselves Inside” un rock moderato che si immerge versa la fine in una situazione malinconica che appare quasi stonante rispetto alle andature a cui sino ad ora eravamo abituati; la successiva “The invisible boy” si propone come una ballata pacata dai tratti folk e country molto rilassante. Con “Over the Red Filds” si apre un rock dai tratti alternative che sembrano, all’inizio e nel corso del brano, azzardarsi come un doom dalle sonorità poi più raddolcite; “Moonlight” rock moderato supportato da un motivo riproposto con la tastiera, arpeggi di chitarra e un discreto cantato. “The Place” altro brano che non si discosta troppo dal precedente se non altro per un maggiore impulso nelle andature; conclude il disco “Cannibals” dalla partenza con sonorità hard rock anni ’70 ben eseguite e piacevoli nelle andature arricchite anche da un assolo sfornato sempre in un buon rock. L’album, nel riportarsi a sonorità che per l’appunto ricordano anche il rock anni’70 oltre alle altre influenze predette, nel complesso risulta un lavoro discreto e di piacevole ascolto.

Track by Track
  1. The human Eater Turbine 65
  2. When you were a Kid 70
  3. His Sorrow 70
  4. Hurt Ourselves Inside 60
  5. The invisible boy 65
  6. Over the Red Filds 65
  7. Moonlight 75
  8. The Place 70
  9. Cannibals 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
68

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 19.06.2015. Articolo letto 1439 volte.

 

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