Caelestis «Telesthesia» [2015]

Caelestis «Telesthesia» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
21.06.2015

 

Visualizzazioni:
2077

 

Band:
Caelestis
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Titolo:
Telesthesia

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Cataldo Cappiello :: All Instruments;
- Vera Clinco :: Vocals;

 

Genere:
Alternative Rock / Shoegaze

 

Durata:
31' 25"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
25.05.2015

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Ronin Agency
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Recensione

“Caelestis” è l’ultimo lavoro di studio di otto tracce del duo partenopeo Telesthesia, nome questo derivante da una sorta di fenomeno paranormale, come definito da alcuni, secondo il quale un soggetto è in grado di percepire un qualcosa o che si sta verificando o la presenza di un oggetto che però si trova al di là dello spazio e del tempo, una sorta di esperienza extrasensoriale. Lo stile del duo si caratterizza nella realizzazione di un post rock, rock progressive, shoegaze, che appare musicalmente ben realizzato mentre tende a far sfuggire qualcosa all’orecchio dell’ascoltatore circa la proposizione della parte cantata che sinceramente, e senza che questo voglia in qualche modo incidere su altri giudizi o sulle indiscusse capacità vocali della cantante, appare, a tratti, troppo cimentata nel ruolo; ripeto, si tratta di una mera valutazione soggettiva. Questa sensazione emergere, a sommesso avviso dell’ascoltatore, maggiormente sul primo brano cantato post intro intitolato “Etra Diva” la cui musicalità appare ben riflessa sullo stile rock adottato dalla band mentre il cantato appare andare un po’ troppo per conto suo; si prosegue con il successivo “Ode al Mare” la cui profondità del testo lascia facilmente trasparire la sensibilità, la profondità e la poesia dell’autrice con un eccellente motivo di sottofondo realizzato con la chitarra supportata da un discreto effetto d’accompagnamento ben adattato al ruolo e al contesto; il successivo brano “Yugen” ci porta su una dimensione quasi surreale dove la musicalità molto pacata supportata da un motivo di chitarra, sembra all’inizio restare indietro rispetto alla parte cantata che prende il sopravvento con la sua modalità esecutiva, per poi raggiungere il livello canoro con l’ausilio del synth. Il brano “Silvae” strumentale realizzato per la maggiore con la sola chitarra, sembra trasportarci su un contesto dai tratti quasi orientaleggianti; molto appagante appare musicalmente l’intro de “Il profumo del Sole” un brano dalle sonorità realizzate prevalentemente in synth che offre un apprezzabile risultato. “Convulsa delicatezza di un desiderio” dai tratti post rock quasi immobilizzati ma poi più accentuati con l’inserimento del cantato che anche in questo caso appare prendere un po’ una sorta di direzione personale al punto da lasciare un po’ di incertezza nell’esito del brano quando il cantato per pochi istanti diviene un recitato e poi si alterna nuovamente ad un troppo esplosivo effetto voce; “Illuminarium” brano strumentale chiude il lavoro quasi con una specie di malinconia. Il disco sommariamente lascia un po’ l’amaro in bocca probabilmente a causa di una non troppo perfetta registrazione che non è in grado di calibrare i volumi del sound con quelli della parte cantata che risultano eccessivamente superiori in alcuni brani al punto da trovarsi un binario diverso rispetto all’esecuzione strumentale.

Track by Track
  1. Simboli 50
  2. Etra Diva 50
  3. Ode al Mare 60
  4. Yugen 55
  5. Silvae 60
  6. Il profumo del Sole 55
  7. Convulsa Delicatezza di un Desiderio 55
  8. Illuminarium 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 50
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 55
  • Tecnica: 55
Giudizio Finale
56

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 21.06.2015. Articolo letto 2077 volte.

 

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