Osso «Osso» [2015]

Osso «Osso» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
23.06.2015

 

Visualizzazioni:
2112

 

Band:
Osso
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Titolo:
Osso

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Eraldo Bernocchi;
- Femuore Lin;
- Tibiass Lan;
- Rotuloid Lon;
- Vertebrew;

 

Genere:
Noise / Metal / Sludge / Industrial

 

Durata:
44' 56"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
26.01.2015

 

Etichetta:
Subsound Records
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Distribuzione:
Goodfellas
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Code7 Distribution
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Plastic Head
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Agenzia di Promozione:
Narcotica
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Recensione

C’è di tutto in questo progetto strumentale chiamato “Osso” nato dall’incontro sinergico tra Eraldo Bernocchi, già noto nelle cronache nell’ambito di sonorità sperimentali e i Morkobot. Il lavoro è sostanzialmente tutto orientato su sonorità incredibilmente dense, dai tratti lavici che nella loro particolarità non sono certamente adatte ad un pubblico che è alla ricerca di virtuosismi o tecnicismi strumentali di pregio. Il lavoro, nella sua genialità, sembra proposto come un nulla di prevedibile, ogni secondo di ascolto non si sa cosa possa forgiare tra quelle scintille che caratterizzano le nove tracce proposte tra l’incontro - scontro della chitarra e dei ben due bassi che orientativamente generano sonorità di matrice sludge, noise e industrial pregne di sperimentalità ed altrettanta elettronica. Quasi mai sono percettibili contesti di matrice armonica ma sono entropia allo stato puro, sonorità che vagano un po’ alla cieca forgiando e creando ambientazioni e sonorità al limite dell’irrealtà; il contesto scelto da questa folle unione è rappresentato dall’arte musicale e creativa mista al suono trascendentale proposto e generato senza un apparente ragione, la regola è quella di verificare cosa emerga da questo o da quel posizionamento elettronico. Tra i vari brani ricordiamo “Mongolfear”, brano di apertura che offre una sorta di mix tra elettronica e ritmica in drum dallo sonorità quasi offuscate, lente e ipnotiche. “Mary Tudor” forgiato con un sound di basso dai tratti paragonabili a macigni che si abbattono sul suolo e altrettante sonorità sperimentali affascinanti; “Ballsacher” che ricorda qualche squarcio dell’ormai lontanissimo primo lavoro degli Slipknot alle prese, tra l’inizio di un brano e l’altro, da sonorità industrial elettroniche affascinanti. Il lavoro per lo stile e per le sonorità adottate, corrisponde pienamente al genere e alle sonorità industrial sludge con tutte le sue annesse sfaccettature; come sopra accennato, è un lavoro poco adatto chi non conosce o non ha mai avuto alcun tipo di approccio con questa tipologia di musica assolutamente artistica e al limite della destabilizzazione mentale dell’ascoltatore.

Track by Track
  1. Mongolfear 75
  2. Mary Turdor 80
  3. Squirter 75
  4. Mungiball 75
  5. Ballsacher 80
  6. Fecaloman 80
  7. Column 80
  8. Fister 75
  9. A cockwork Orange 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
77

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 23.06.2015. Articolo letto 2112 volte.

 

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