The Clearing Path «Watershed Between Earth And Firmament» [2015]

The Clearing Path «Watershed Between Earth And Firmament» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
26.07.2015

 

Visualizzazioni:
1596

 

Band:
The Clearing Path
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Titolo:
Watershed Between Earth And Firmament

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Gabriele Gramaglia :: All instruments, vocals.

 

Genere:
Atmospheric / Black / Progressive

 

Durata:
28' 13"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
11.07.2015

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Earsplit PR
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Recensione

Primo full lenght a sei piste per questo straordinario artista lombardo che, nella sua one man band chiamata The Clearing Path, è riuscito a forgiare un’ eccellente lavoro che merita sin da subito la prerogativa di vera e propria opera, considerando l’incredibile e facinoroso estro che trasuda da ogni singolo brano di questo album. L’artista esprime in maniera cristallina le proprie sensazioni proiettandole nel sound Black Metal con certosina e singolare maestranza senza mai attribuire similitudini tra un brano e l’altro. Si assiste in sostanza a qualcosa che spazia nella sua unicità da momenti di pura follia tirati in maniera eccellente a momenti con sonorità depressive che fanno centro nel pensiero dell’ascoltatore ricordando tutte le atmosfere alla Burzum. “Watershed Between Earth and Firmament” è il titolo di quest’opera che parte in maniera surreale con “Holy Waters” un brano che riesce a compattare ottimamente la delicatezza dell’intro all’ esasperazione della successiva ritmica; muta leggermente l’intensità ma non l’effetto con “ Sacred Mountain” dove l’artista esprime in maniera viscerale la propria anima proiettandone le sensazioni in maniera quasi paradossale nell’esecuzione del brano dove i suoni e la ritmica appaiono ottimamente scandite in ogni passaggio senza mai creare confusione; l’ascolto procede con “Goddess Aura” dove un arpeggio distorto con una ritmica compatta e il successivo sviluppo del brano comportano una buona riuscita dello stesso sembra in modalità black; si procede con “Atop the Throat, My Glance Cautiously Surveys the Depth” dall’intro pacato ed oscuro che anticipa un riff distorto, tenebroso e tagliente; “My Wild Goose Chase” brano contenente tutti gli ingredienti caratteristici del Black Metal old school dal finale surreale, piovoso, su cui si insinua un arpeggio che introduce il brano più lungo del platter intitolato “This River Will Carry Me Towards the Grandest Light”, tutto strumentale, che si sviluppa e interseca in maniera sorprendente tra arpeggi oscuri, suoni di viola e ritmiche in svariate modalità con tendenza a sonorità addirittura progressive. Un lavoro o meglio un’opera che farà senz’altro parlare molto di questo incredibile artista; album consigliato agli amanti del Black Metal d’annata.

Track by Track
  1. Holy Waters 85
  2. Sacred Mountain 85
  3. Goddess Aura 75
  4. Atop the Throat, My Glance Cautiously Surveys the Depth 80
  5. My Wild Goose Chase 85
  6. This River Will Carry Me Towards the Grandest Light 85
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
80

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 26.07.2015. Articolo letto 1596 volte.

 

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