Ashes of Nowhere «Emptiness» [2015]
Ashes of Nowhere
Titolo:
Emptiness
Nazione:
Italia
Formazione:
Genere:
Post Black Metal
Durata:
54' 24"
Formato:
CD
2015
Etichetta:
Autoproduzione
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Direttamente da Udine gli Ashes of Nowhere presentano il loro lavoro d’esordio intitolato “Emptiness” attraverso un sette tracce così ripercorrendo un’alternanza tra momenti di intensa sonorità oscura e riflessiva a contesti caratteristici proposti in ritmiche e sonorità spinte appartenenti ad un post black metal. Il genere suonato appare complessivamente caratterizzato da una marcata esasperazione canora a tratti interpretata al limite delle possibilità dello sdoppiamento vocale e realizzata in un’alternanza di sound e ritmiche che in ciascun brano finisce per contestualizzarsi in maniera varia ma molto spesso, ritmicamente, appaiono sin troppo privi di fantasia rimanendo un po’ monotoni al punto da lasciare un po’ di amaro in bocca. Altro punto dolente presente un po’ in tutti i brani è il capitolo riff che sinceramente non sembrano mai emergere e vengono sostituiti prevalentemente da intro oscuri realizzati con synth poi sopraffatti da ritmiche tirate comunque a lustro. Apre il lavoro “Empty Word” dall’ intro avvincente, pacato ed oscuro successivamente divelto da una forsennata ritmica che procede indicativamente senza troppe variazioni con l’ aggiunta di elementi canori caratteristici del genere post black. Il successivo “Journey in the Abyss of Emptiness” nonostante la ritmica prevalentemente sempre all’altezza della situazione, non appare offrire molta fantasia da un punto di vista creativo. Procede l’ascolto con “Finest Pain” che rimarca sostanzialmente le ritmiche caratteristiche del genere inserendo dei brevi passaggi meno aggressivi, soprattutto nella seconda metà del brano che tutto sommato, ancora una volta, non dimostrano troppa creatività. L’inizio di questo brano “Blind” appare essere il prosieguo del precedente ad eccezione dell’inserimento di un bel contesto di tipo shoegaze che aggiunge successiva ninfa al brano. “Grains of Sand” presenta un intro apparentemente pacato poi invaso da un unico riff con altrettanta ritmica esplosiva ripetuto incondizionatamente quasi per tutto l’intero brano. Apertura sepolcrale viene proposta con “Lullaby for the Dead” brano questo apprezzabile anche per l’avvincente interpretazione canora proposta e per la ritmica più genuina offerta rispetto alle precedenti. Il brano di chiusura “Buried” ci trasporta su un’atmosfera quasi parallela dai tratti quasi emozionanti che si cimentano su sonorità black Metal dalla ritmica pacata e riflessiva. Il disco, nonostante l’impegno della band e le discrete atmosfere realizzate, dimostra che c’è ancora molto da fare; sorprendente l’interpretazione vocale adottata ma molto meno avvincenti i riff che, al contrario, non offrono quasi nulla di emozionante e come tali finiscono per declassare questo lavoro richiedendo alla band un maggiore sforzo per la loro prossima realizzazione che sicuramente offrirà un’attrattiva assolutamente maggiore grazie anche all’inserimento di maggiori contesti più fantasiosi decretandone definitivamente la distinzione rispetto all’ordinario contesto di altre band.
Track by Track
- Empty Word 45
- Journey in the Abyss of Emptiness 45
- Finest Pain 50
- Blind 60
- Grains of Sand 50
- Lullaby for the Dead 40
- Buried 60
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 65
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 55
- Tecnica: 40
Giudizio Finale
53Recensione di Wolverine pubblicata il 27.08.2015. Articolo letto 1391 volte.
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