Kill Ritual «Karma Machine» [2015]
Recensione
Karma Machine, un titolo che la dice lunga su ciò che vogliono esprimere i Kill Ritual con questo album.
A dire la verità, non ho trovato grandi picchi di genialità nelle nove tracce che compongono il tutto.
Il genere è un metal abbastanza glam, per così dire, che ci tiene molto alla sua apparenza da "duro" e poco alla varietà.
Dicevamo, nove tracce che, sostanzialmente, differiscono molto poco tra loro.
Ad appesantire maggiormente la situazione, c'è il cantante David. Per carità, non ha una brutta voce, ma a volte sembra voler fare la parodia di se stesso e questo alla lunga stanca.
Sicuramente questi ragazzi sanno suonare abbastanza bene e hanno la giusta presenza scenica per attrarre, tuttavia mi pare lecito chiedere di più.
Non basta a tutti comprare un cd per sentire riffoni e doppia cassa: ci vuole più sostanza.
A qualcuno di voi i Kill Ritual potrebbero piacere, ad altri meno.
Diciamo che Karma Machine non è un qualcosa sul quale investirei a occhi chiusi. Magari ascoltatevelo e fatevi un'opinione personale.
Track by Track
- Just a cut 60
- Rise 60
- The enemy inside 60
- The key 60
- Karma machine 55
- My green room 60
- Kundalini 50
- Land of the dead 55
- Camera's eye 55
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 50
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
60Recensione di reira pubblicata il 16.09.2015. Articolo letto 1956 volte.
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