Mutonia «Wrath Of The Desert» [2015]
Mutonia
Titolo:
Wrath Of The Desert
Nazione:
Italia
Formazione:
- Prostin :: Guitar, Vocals;
- Fabio :: Bass;
- Maurizio :: Drums;
Genere:
Stoner Rock
Durata:
33' 39"
Formato:
CD
19.09.2015
Etichetta:
Autoproduzione
Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione
Hanno lo stoner rock nel sangue i Mutonia, band originaria della provincia di Frosinone, che presenta questo secondo lavoro intitolato “Wrath of the desert” dove si percepiscono sin da subito numerose influenze che spaziano dal rock - punk al doom e all’alternative rock di matrice inglese. Il trio, dopo un cd live performance registrato nel 2011 e contenente tutto il proprio pregresso repertorio punk, nel 2012 si reca nuovamente in studio per realizzare un cd-demo che segna il passaggio dalla realizzazione di brani punk all’alternative rock; il 2014 è invece l’anno in cui pubblica il primo album unitamente a due singoli realizzati con annesso videoclip; il corrente anno vede invece la realizzazione di questo lavoro che dimostra che la band non perde certo tempo e si dà da fare per trasmettere questa innata passione che la contraddistingue. I nove brani sono realizzati con sonorità caratteristiche del genere ovvero distorti non troppo aggressivi, ritmiche sempre in azione, suoni nitidi e carisma vocale da vendere. I brani, tutti di durata media, riescono a raggiungere il risultato prefissatosi lasciando assaporare all’ascoltatore le ritmiche nella loro completezza sonora. I disco apre con “To Three to Four” brano che si afferma con un’ alternanza tra basso e successiva ritmica interposta tra chitarra batteria che subito si rivela come una sorta di inno ad elogiare le magnificenze di uno stile come lo stoner; si ha un sound compatto ed una ritmica coinvolgente il giusto in “Lonely Soul”, brano che incarna nella propria sonorità i tratti caratteristici della musica rock anni ’90 con tutti i suoi derivati; il successivo “Still (Yourself)” apre nuovamente con lo stoner caratteristico che questa volta sembra anche assurgere un po’ a sonorità più grunge che determina un certo dinamismo esecutivo nel brano in grado di non lasciare mai spazi vuoti. “Meth” si propone con una sorta di ritmica che allaccia perfettamente i tre strumenti base questa volta leggermente meno irruenti dei precedenti brani e che lasciano la parte cantata alla sua migliore espressività; l’ascolto prosegue con “Thunderstorm” dove si percepiscono notevolmente le influenze stoner d’un tempo; ritmica energizzante che si alterna a momenti più riflessivi ma sempre con i distorti in azione; “Among the Gale and the desert” apre con un arpeggio che si lascia poi coinvolgere da una ritmica che attanaglia maggiormente un’andatura più tendente al doom; nella seconda parte del brano la soave voce si alterna tra arpeggi e distorti; il successivo “ Meat for Voltures” si mantiene sui ritmi iniziali dando comunque più spazio all’interpretazione canora che tende a prevalere sul sound; “Coward” offre una ritmica e un cantato sempre pronti a non annoiare; conclude il platter “The prodigal son” brano rockeggiante ma l’inserimento di maggiori tratti armonici. Il lavoro dimostra che questa band è in grado di colpire nel centro anche grazie alla sua originalità e alla sua determinazione.
Track by Track
- To Three to Four 75
- Lonely Soul 80
- Still (Yourself) 80
- Meth 75
- Thunderstorm 75
- Among the Gale and the desert 70
- Meat for Voltures 80
- Coward 80
- The prodigal son 80
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 65
- Originalità: 85
- Tecnica: 80
Giudizio Finale
76Recensione di Wolverine pubblicata il 22.09.2015. Articolo letto 2370 volte.
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