Dawn of a Dark Age «The Six Elements, Vol.3 FIRE» [2015]

Dawn Of A Dark Age «The Six Elements, Vol.3 Fire» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Snarl »

Recensione Pubblicata il:
03.10.2015

Band:
Dawn of a Dark Age

Titolo:
The Six Elements, Vol.3 FIRE

Nazione:
Italia

Formazione:
Vittorio Sabelli :: Guitars, Bass, Wind Instruments, Keys, programming, backing vocals
Raato :: Vocals
Marcello Malatesta :: Synth
P-kast :: Viola
Karlsson :: Cello
Graziano Brufani :: Double Bass
Antje Palka :: Female Vocals
Va.Di.N :: Female Screams

Genere:
Black Metal

Durata:
36' 0"

Formato:
CD

Data di Uscita:
01.07.2015

Etichetta:
Autoproduzione

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

Avevo già recensito il secondo volume di questa interessante band da Agnone, e lo trovai un disco interessante, invero non perfetto dal punto di vista sonoro, ma con diverse carte a favore dal punto di vista dell’originalità.
Il terzo album qui recensito e fatto uscire con una cadenza semestrale fissa dagli altri, tuttavia, delude buona parte delle aspettative, rendendolo un cd a mio avviso non brutto, ma molto meno, pericolosamente meno ispirato del secondo volume. Il punto è che per tutta la durata di questo cd le parti atmosferiche sono molto buone e le parti aggressive sono poco efficaci, tentennanti, e soprattutto manca un trasporto. Sembra quasi che i DoaDA abbiano cercato a tutti i costi di metterci un po’ più di brutalità senza riuscirci né in qualità né ad amalgamarla con le parti più eccentriche, ed infatti sono tanti i momenti in cui mi sono trovato spiazzato, con parti brutali affiancate in maniera un po’ pedestre a parti più calme con viola o clarinetto senza un tangibile trasporto all’interno delle canzoni, e a tutto questo si aggiunga il fatto che purtroppo dal punto di vista sonoro non si sono fatti significativi passi avanti (come appuntato da me nella precedente recensione), con una batteria troppo finta e statica specialmente nelle parti lente e dal suono sintetico, che letteralmente cozza con dei suoni di chitarre e di basso molto più sporchi. In compenso, ci sono tante, tante parti di viola e di clarinetto, anche troppe per i miei gusti, ma da soli questi strumenti non ce la fanno a salvare un cd come questo. Curioso notare come l’Outro sia uno dei brani più riusciti, insieme alla seconda canzone, ovvero i più corti, come se la minore durata delle canzoni sia un beneficio per questa band, che non sempre sembra saper gestire 7 minuti a brano.
In conclusione: il terzo volume dei Dawn of a Dark Age manifesta una band un po’ confusa e in crisi di identità, dove non riesco a capire cosa voleva fare la band. C’è la ferocia, il tocco dark della viola e del clarinetto, c’è l’atmosfera, ma ognuna di queste cose non mi sembra miscelata a dovere. Potrebbe piacere a chi è innamorato del tocco più avantgarde nella musica metal ed è per questo che salvo il cd dalla bocciatura, oltre che per alcuni meriti musicali già visti in precedenza, ma per me “Vol. 3, Fire” è sottotono rispetto a ciò che questa band ha dimostrato di saper fare.