Bleeding Zero «Scenophiliac» [2015]

Bleeding Zero «Scenophiliac» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
20.10.2015

 

Visualizzazioni:
1436

 

Band:
Bleeding Zero
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Titolo:
Scenophiliac

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Olympia :: vocals;
- Daniele Neri :: drums, e-drums & vocals;
- Gianluca Curcio :: keyboards;
- Edoardo Scali :: guitar;
- Linda Antonetti :: flute, oboe;

 

Genere:
Gothic / Symphonic Metal

 

Durata:
27' 16"

 

Formato:
EP

 

Data di Uscita:
2015

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

I Bleeding Zero mettono in commercio questo Ep dal titolo “Scenophiliac” composto da sei tracce con sonorità prevalentemente gothic symphonic miste a metal. L’Ep sostanzialmente è un progetto ideato dalla vocalist Olympia che, dopo una serie di cambi di formazione, è finalmente riuscita a mettere in pratica la propria esperienza musicale maturata negli anni unitamente a quella degli altri componenti la band. Musicalmente il lavoro si sostanzia attraverso l’immissione di una pluralità di suoni a carattere fiabesco, come nel caso dell’intro “Praeludium” che comincia addirittura con elementi classici; sin da subito emerge l’eleganza con cui il lavoro viene eseguito soprattutto nel rispetto delle linee guida che la band e la stessa Olympia hanno voluto trasmettere mediante la sperimentazione di sonorità orchestrali e sinfoniche miste a metal. Né è prova anche il primo effettivo brano dell’Ep “Scenophiliac” che parte con una certa pertinenza gotica unificata a strumentazione di matrice più classica dove è rilevante anche il ritornello del brano; con il successivo brano “A Raven Never Smiles” si assiste ad una esecuzione iniziale in chiave gothic dove un buon riff mette in moto le andature che a poco a poco si addolciscono sul tappeto canoro della cantante rilasciando un risultato appagante. “The Boy who Talked to Rainbows” ci dimostra nuovamente la splendida capacità della cantante; la ritmica è maggiormente anche influenzata dall’uso delle tastiere che tendono a prevalere un po’ di più rispetto agli altri strumenti, in ogni caso le ritmiche ben si delineano con i connati del gothic. E’ poi la volta di “Fukyo”, brano molto moderato che lascia prevalentemente spazio ad andature mai troppo irruente; “The Different Revolution” pacata con un inizio in synth modalità pianoforte e relativi strumenti classici poi invasi da un turbine di elettricità sprigionate da chitarra e dagli altri strumenti; il disco appare un discreto concentrato sperimentale che vede coinvolti gli strumenti classici che, unificati al metal, generano un risultato quasi discreto.

Track by Track
  1. Praeludium 65
  2. Scenophiliac 70
  3. A Raven Never Smiles 70
  4. The Boy Who Talked To Rainbows 70
  5. Fukyo 65
  6. The different Revolution 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
67

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 20.10.2015. Articolo letto 1436 volte.

 

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