Throne of Molok «Beat of Apocalypse» [2015]
Recensione
Qua e là avevo già sentito qualcosa dei Palermitani Throne of Molok, ma finalmente ci troviamo a recensire un buon esempio di connubio tra metal estremo (Prevalentemente Black) con contaminazioni elettroniche e beats.
Pensate a certe cose dei primi Diabolicum e rendetele più tipicamente metal e molto serrate, aggiungete tinte thrash accentuate e rari momenti elettronici che, come nell’inizio drum n bass di “Something Black”, riescono a far virare la proposta di questi ragazzi perfino a certe cose dei mostruosi Blacklodge, e avrete capito di cosa parliamo. Se volete chiamatelo Cyber Black Metal, chiamatelo come volete, ma sta di fatto che qui l’atmosfera è livida, si avvale di una qualità sonora molto buona, pulita a tal punto da essere asettica, e per contrasto, come nella seconda parte dell’album, le parti Death/Black sintetiche lasciano sfogare mazzate thrash incredibili e serratissime stile Destruction, come in “Tuned by Holocaust” e “Walking Death”, che contrastano con il brano più industrial, ovvero “Atm.Ind.Inferno”, costruito su di un beat martellante.
Se state pensando dunque ad una bomba di album, io direi quasi, perché un difetto invero c’è e si chiama varietà dell’album. Basta quasi vedere il minutaggio: le canzoni hanno tutte la stessa durata tra due minuti e mezzo e tre minuti, e nella seconda parte di “Beat of Apocalypse” arriva il momento in cui le canzoni sono prive di idee ulteriori e per questo motivo i brani tendono a somigliarsi, con un assalto frontale che alla fine non concede quasi mai tregua ma che proprio per questo potrebbe stancare. Servono più idee e direi anche più pazzia sonora come ad esempio gli assoli schizoidi sempre dei Diabolicum, o i brani, pur sempre eccellenti, non risplenderanno come dovrebbero.
“Beat of Apocalypse” è dunque un buon album di una band con potenziale, ma che per ora per una eccessiva omogeneità dell’album può solo essere comprimaria e in fase di evoluzione, nonché non molto competitiva se paragonata ai mostri sacri del genere. Un disco dunque per completisti del metal estremo mischiato col cyber, ma nondimeno che merita un ascolto, (magari l’acquisto da decidere dopo l’ascolto), proprio per le belle intuizioni e il materiale finora mostrato, sia pure ancora grezzo e migliorabile.
Track by Track
- Beat of apocalypse 75
- Something Black 75
- Atm.Ind.Inferno 80
- Tuned by holocaust 80
- Sentinel possessed 70
- Obscure emotions 70
- Evil Invader 70
- Walking death 75
- Final Output 70
- Seed of Hate (Revenge mix) S.V.
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 75
- Originalità: 65
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
73Recensione di Snarl pubblicata il 02.11.2015. Articolo letto 2109 volte.
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