Old Scratchiness «No Shape» [2015]

Old Scratchiness «No Shape» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Dust »

 

Recensione Pubblicata il:
19.11.2015

 

Visualizzazioni:
1084

 

Band:
Old Scratchiness
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Titolo:
No Shape

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Alessandro Degl'Antoni - voce
Alex Cavani - chitarra, elettronica, flauto
Federico Caroli - basso
Stefano Roncaglia - batteria

 

Genere:
Stoner / Hard / Sludge / Psychedelic

 

Durata:
31' 10"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2015

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Rimanendo in tema con gli ultimi ascolti di questo periodo, oggi tocca “No Shape” degli Old Scratchiness, quartetto di Pavullo (Modena) che ci propone il loro primo album, in cui troviamo 5 pezzi a cavallo tra Rock, Stoner, Alternative e qualche elemento Metal, che non guasta mai.
Già dai primi istanti di ascolto, ci si rende conto che la produzione non è proprio di altissimo livello, infatti il prodotto si avvicina più ad un EP che ad un full length vero e proprio. Mancano proprio la cura dei dettagli e la ricerca di soluzioni capaci di far suonare i pezzi come dovrebbero, visto che il materiale fornisce buoni spunti ed il songwriting è di buon livello.
A testimonianza della buona base della band, c’è praticamente tutta la sezione ritmica: il gran lavoro svolto da batteria, proposta anche con suoni abbastanza convincenti, si unisce molto bene al basso e all’ottimo riffing di chitarra che, nelle sezioni ritmiche, rappresenta uno dei maggiori punti di forza dell’album. Anche il sound che ne esce è ricco di amalgama e ancora una volta, il suono delle chitarre convince molto. Purtroppo a far calare il livello del lavoro sono gli elementi melodici, ovvero parti lead di chitarra, che questa volta risulta imprecisa e troppo grezza, sezioni elettroniche buone ma troppo poco valorizzate e linee vocali che spesso non convincono proprio e che, oltretutto, escono veramente molto dal mix, manifestando anche qui molte imprecisioni e una produzione purtroppo di basso livello.
Anche l’artwork fa storcere il naso purtroppo, con un logo troppo vistoso e pesante che non si accosta ad una grafica più tenue e in generale di poco impatto.
Purtroppo la band non ha lasciato il segno con questa uscita, ma le basi ci sono, e lo dimostrano i vari punti evidenziati in precedenza; quindi non resta che rimboccarsi le mani e rimettersi al lavoro su nuovo materiale.

Track by Track
  1. Spleen 50
  2. Shapeshifter 60
  3. The Sower 50
  4. Giant 55
  5. The Room of 1000 Clocks 55
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 45
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 65
Giudizio Finale
55

 

Recensione di Dust pubblicata il 19.11.2015. Articolo letto 1084 volte.

 

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