Winterbreed «Facing The Void» [2015]

Winterbreed «Facing The Void» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
03.12.2015

 

Visualizzazioni:
938

 

Band:
Winterbreed
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Titolo:
Facing The Void

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Filippo Bergamin :: Bass
Martina Tomasoni :: Drums
Mattia Todescato :: Lead Guitars, Backing Vocals
Irene Scapin :: Vocals

 

Genere:
Symphonic Metal

 

Durata:
23' 11"

 

Formato:
EP

 

Data di Uscita:
2015

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Ep di debutto dei giovanissimi Winterbreed da Vicenza, che si autodefiniscono Symphonic Metal, e che con questo “Facing the void” ci propongono poco più di 23 minuti di musica.
Dopo l’ascolto, questo Ep da un lato non è da disprezzare per lo sforzo e l’impegno delle canzoni, ma dall’altro che i Winterbreed siano una band molto giovane e acerba si sente e anche tanto, perché l’identità musicale della band è confusa. Intanto, partiamo dal genere musicale: se per Symphonic Metal vi aspettate qualcosa tipo Nightwish, sappiate che qui l’unico punto in comune è solo la voce femminile, a volte lirica, mentre per il resto la band si muove su altri lidi in maniera indecisa, a volte che sfociano verso il prog e altre verso il metalcore, il tutto con dei riffs spesso un po’ banalotti, una cantante brava solo come intonazione ma niente di che come inventiva e come costruzione di linee vocali (specialmente quando copia solo le melodie di un altro strumento), e solo una chitarra solista a fare un lavoro più che accettabile, dove la band risulta più compatta e amalgamata. Forse proprio per il buon lavoro della solista, la miglior canzone è data da “Run Away”, un brano più breve degli altri, senza troppe lungaggini, un ritornello meglio riuscito degli altri, e con il positivo apporto della chitarra solista che evidentemente fa da faro conduttore di una band che altrimenti brancola un po’ nel buio senza sapersi ben orientare tra un genere musicale e l’altro.
Insomma: “Facing the void” è un po’ come la sua copertina: ha tante componenti, ma si fa fatica a inquadrarle tutte insieme e si ha, come detto, l’idea che sia tutto acerbo e poco amalgamato. Un Ep come questo non è quindi granché, ma per la giovinezza dei membri e della band non merita una bocciatura. Consideriamolo come un inizio discreto dei Winterbreed, ai quali diamo una sufficienza, ma serve ulteriore lavoro e maturità per ambire a traguardi più alti, nonché un occhio più all’identità della band e meno agli idoli della band.

Track by Track
  1. You will cry my name 60
  2. Run away 65
  3. R.I.P. You Farewell 55
  4. Amnesic Dreams 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 60
Giudizio Finale
60

 

Recensione di Snarl pubblicata il 03.12.2015. Articolo letto 938 volte.

 

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