Vincenzo Marretta «Here I Am At The End» [2015]
Vincenzo Marretta
Titolo:
Here I Am At The End
Nazione:
Italia
Formazione:
Vincenzo Marretta :: All instruments
Genere:
Psychedelic Metal / Acoustic / Rock
Durata:
1h 0' 45"
Formato:
CD
10.07.2015
Etichetta:
Autoproduzione
Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Partiamo dalla fine: Mi spiace, ma con il debut solo album heavy metal di Vincenzo Marretta non ci siamo. “Here I am at the end” è il debut solo album heavy metal di questo musicista agrigentino, che ci propone 9 tracce più intro e outro di un heavy metal sfortunatamente molto scontato e poco originale, direi anche acerbo.
Il motivo di questo è presto detto: basta sentire l’album sin dalla prima “The road” e i difetti saltano tutti all’occhio: i riffs sono anche discreti, ma la batteria va molto sul sicuro e non osa niente a livello di arrangiamento (da cui mi pongo il dubbio della drum machine), come chitarra solista non c’è molto, e soprattutto la linea vocale è molto generica, costituita più che altro da una sola nota in armonia con la scala della canzone e una o due note in più prese. E se l’opener non sembrava niente di che, purtroppo i difetti diventano evidenti nei brani successivi (che tra l’altro non sono neanche corti), e mostrano tutti più o meno gli stessi difetti: un inizio spesso troppo allungato, un cantato tutto uguale per tutto l’album e incapace di risaltare specialmente nei momenti più speed di “A lifetime ago” o “Finally dead”, e riffs spesso poco articolati, specialmente poco interessanti in fase solista. Per la verità qualcosa di buono c’è, ed è dato dalla acustica “Illusion”, ballad drammatica praticamente estranea al metal, e la strumentale “Human Evil”, che senza far miracoli ci mostra un brano gradevole. Tutto il resto è francamente poca roba, è un pugno di brani estremamente piatti e poco speciali, embrionali, che forse rappresentano il passo più lungo della gamba, ovvero il provare (senza riuscirci) a fare un cd di un’ora di durata.
Insomma: “Here I am at the end” è marginale, immaturo e molto poco competitivo in un ambiente qualitativamente molto elevato come l’heavy metal. Mi spiace essere duro per quel che riguarda il voto, ma i cd costano, le bands anche più valide sono tantissime anche solo in Italia, e la scelta di fare direttamente il full length non è secondo me giustificata. Mi spiace.
Track by Track
- Intro S.V.
- The road 50
- Last Carnage 45
- Emotionally Destroyed 50
- Come back 60
- A lifetime ago 45
- Illusion (non c'è nessuno) 60
- Human evil 60
- Finally dead 45
- Game of Unconsciousness 45
- Outro S.V.
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 60
- Qualità Artwork: 50
- Originalità: 45
- Tecnica: 60
Giudizio Finale
51Recensione di Snarl pubblicata il 15.12.2015. Articolo letto 1176 volte.
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