Vincenzo Marretta «Here I Am At The End» [2015]

Vincenzo Marretta «Here I Am At The End» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
15.12.2015

 

Visualizzazioni:
1176

 

Band:
Vincenzo Marretta
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Titolo:
Here I Am At The End

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Vincenzo Marretta :: All instruments

 

Genere:
Psychedelic Metal / Acoustic / Rock

 

Durata:
1h 0' 45"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
10.07.2015

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Partiamo dalla fine: Mi spiace, ma con il debut solo album heavy metal di Vincenzo Marretta non ci siamo. “Here I am at the end” è il debut solo album heavy metal di questo musicista agrigentino, che ci propone 9 tracce più intro e outro di un heavy metal sfortunatamente molto scontato e poco originale, direi anche acerbo.
Il motivo di questo è presto detto: basta sentire l’album sin dalla prima “The road” e i difetti saltano tutti all’occhio: i riffs sono anche discreti, ma la batteria va molto sul sicuro e non osa niente a livello di arrangiamento (da cui mi pongo il dubbio della drum machine), come chitarra solista non c’è molto, e soprattutto la linea vocale è molto generica, costituita più che altro da una sola nota in armonia con la scala della canzone e una o due note in più prese. E se l’opener non sembrava niente di che, purtroppo i difetti diventano evidenti nei brani successivi (che tra l’altro non sono neanche corti), e mostrano tutti più o meno gli stessi difetti: un inizio spesso troppo allungato, un cantato tutto uguale per tutto l’album e incapace di risaltare specialmente nei momenti più speed di “A lifetime ago” o “Finally dead”, e riffs spesso poco articolati, specialmente poco interessanti in fase solista. Per la verità qualcosa di buono c’è, ed è dato dalla acustica “Illusion”, ballad drammatica praticamente estranea al metal, e la strumentale “Human Evil”, che senza far miracoli ci mostra un brano gradevole. Tutto il resto è francamente poca roba, è un pugno di brani estremamente piatti e poco speciali, embrionali, che forse rappresentano il passo più lungo della gamba, ovvero il provare (senza riuscirci) a fare un cd di un’ora di durata.
Insomma: “Here I am at the end” è marginale, immaturo e molto poco competitivo in un ambiente qualitativamente molto elevato come l’heavy metal. Mi spiace essere duro per quel che riguarda il voto, ma i cd costano, le bands anche più valide sono tantissime anche solo in Italia, e la scelta di fare direttamente il full length non è secondo me giustificata. Mi spiace.

Track by Track
  1. Intro S.V.
  2. The road 50
  3. Last Carnage 45
  4. Emotionally Destroyed 50
  5. Come back 60
  6. A lifetime ago 45
  7. Illusion (non c'è nessuno) 60
  8. Human evil 60
  9. Finally dead 45
  10. Game of Unconsciousness 45
  11. Outro S.V.
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 60
  • Qualità Artwork: 50
  • Originalità: 45
  • Tecnica: 60
Giudizio Finale
51

 

Recensione di Snarl pubblicata il 15.12.2015. Articolo letto 1176 volte.

 

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