Foret D'Orient «Venetia» [2015]
Foret D'Orient
Titolo:
Venetia
Nazione:
Italia
Formazione:
Emiliano Rigon :: Drums, Keys, Lyrics
Marco Barolo :: Bass, Keys, Lyrics
Sonia Dainese :: Harp
Roberto Catto :: Vocals
Genere:
Melodic Black Metal / Classical / Folk
Durata:
33' 7"
Formato:
CD
26.11.2015
Etichetta:
Autoproduzione
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Tanti sforzi, ma tutto sommato il secondo album chiamato “Venetia” degli altrettanto veneziani Foret d’Orient per me resta qualcosa di marginale. È ambizioso, ma alla fine sa molto di fine a sé stesso.
Musicalmente le cinque canzoni più intro e outro qui proposte consistono in un metal che più che black definirei epic extreme, che poggia tutto sulla pomposità delle canzoni e sulla maestosità anche sinfonica che poco ha a che spartire col folk italiano, tanto per la maggiore in questo periodo. Il problema che rende quest’album fine a sé stesso è diviso in tanti piccoli elementi che tutti insieme fanno la differenza, il più grave dei quali è dato dalle strutture delle canzoni, che tendono solo a riproporre la massima pomposità possibile e dimenticandosi di tutto il resto, come un ritornello convincente o un trasporto che sia comunicativo. Tutto è rimpiazzato da parti che in sé sono convincenti, ma che messe insieme faticano a prendere una direzione univoca, come per esempio la terza “Dal mare alla terra”, che da una parte vuole essere black, dall’altra vuole avere la maestosità e il barocco del power, e dall’altra tenta richiami alla Fearbringer senza riuscirci più di tanto, e lo stesso discorso riguarda “Dominio da mar”. Per la verità sono anche presenti delle canzoni con queste due componenti scisse, come la solo epica “Lepanto”, dove però la mancanza di un passaggio più di spicco sugli altri si fa sentire, e la più brutale “El sogno de Vis”, che però è violenta solo all’inizio e con una seconda parte più contaminata invero scialba. Ininfluente e trascurabile l’outro, che altro non è che l’Adagio di Albinoni riproposto.
E se già così la situazione non sembra rosea, si aggiunga un cantato spesso urlato che cozza troppo con la pomposità della musica, una qualità sonora troppo impostata verso la batteria e la voce e si ottiene “Venetia”, un cd che definirei quasi “tante parole e pochi fatti”, sicuramente fatto bene e impegnato, ma all’atto pratico marginale, anche perché fatico a vedere una fascia di pubblico interessata per questa musica in quanto chi ama il black metal, il power e le sonorità più epiche non necessariamente vuole sentire tutte queste cose insieme. Per questo, come detto, “Venetia” è marginale. Può interessare, ma non so fino a che punto convincerà. Forse tra gli amanti di musica come gli Atavicus, i Furor Gallico e qualcosa degli Eluveitie potrebbe esserci chi apprezzerà quest’album, ed è per questo che salvo il cd dalla bocciatura, ma secondo me oltre questa nicchia non va.
Track by Track
- Sacro Militare Oratorium - Intro S.V.
- A Reitia 55
- Dal Mare alla Terra 55
- Lepanto 65
- El Sogno de Vis 60
- Dominio da Mar 60
- Adagio in Sol minore S.V.
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 60
- Qualità Artwork: 65
- Originalità: 55
- Tecnica: 65
Giudizio Finale
61Recensione di Snarl pubblicata il 03.01.2016. Articolo letto 1320 volte.
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