Blaze of Sorrow «Eremita Del Fuoco» [2015]
Recensione
Per la verità i Mantovani Blaze of Sorrow me li ero un po’ persi di vista, nonostante li avessi positivamente recensiti in passato, autori di un tipo di black metal che negli anni è diventato da gelido del primo album, a sempre più raffinato ed atmosferico in “Echi”, l’ultima loro fatica discografica da me recensita.
Bene: dopo un po’ di silenzio, i BoS si confermano come una tra le bands più talentuose del panorama black metal italiano secondo me, perché in “Eremita del fuoco” compare una bella dose di sonorità prog rock anni 70, a volte anche sfrontate, che rendono l’album sicuramente sofisticato, ma anche potente e quindi mai troppo annacquato o esageratamente atmosferico. Basta sentirlo dalla opener “La conquista del cielo”, sicuramente ariosa e con dei suoni che sembrano quelli di un gruppo rock, più che black metal, il tutto confermato da “La Madre”, con delle uscite rock che ricordano un po’ l’evoluzione sonora dei Solstafir in “Kold”, ma che nella title track si delineano meglio in quanto più caldi e tipicamente prog, quindi un po’ diversi dai gelidi canti della band islandese. Il disco delinea la sua personalità, e da anche il suo meglio, in questo trio d’apertura e concede qualche venatura prog in più nella quarta “I quattro volti”, mentre il resto conferma le qualità dei brani precedenti. Ne consegue un album dunque parecchio personale, e praticamente unico in Italia. Sicuramente paragonabile a grandi linee a gruppi come i Selvans per l’atmosfericità del suono, ma i paragoni reggono fino a un certo punto, perché il punto di forza dei BoS è proprio la personalità e l’amalgama delle influenze, cose estremamente riuscite in questo “Eremita del Fuoco”.
C’è un piccolo difetto, per la verità, che sono stato costretto a notare: i BoS hanno usato con successo la carta della personalità sonora, ma forse al cd manca una canzone più da singolo, più esemplificativa del sound. Sembra quasi che i BoS si siano concentrati più sull’amalgama delle influenze, dimenticandosi di differenziare un po’ di più le canzoni. Si può obiettare dicendo che comunque raggiungere un tale livello di personalità nelle canzoni non è per niente un traguardo trascurabile, e questo è solo vero, ovviamente, ma il cruccio rimane un po’ e alla fine dell’album ho patito il difetto. Per questo motivo, il voto dato ai Blaze of Sorrow è pienamente meritato e rende giustizia ad un gruppo che comunque sa il fatto suo e sa regalarvi belle emozioni al suo ascolto. L’acquisto di “Eremita del fuoco” è pienamente consigliato agli amanti del black metal più contaminato nelle varie salse, e anche di chi ama il prog senza disdegnare puntate verso il metal estremo.
Track by Track
- La conquista del cielo 80
- La madre 85
- Eremita del fuoco 85
- I quattro volti 85
- Il passo del titano 75
- L’ascesa 80
- Epitaffio di luna - Outro S.V.
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 85
- Qualità Artwork: 80
- Originalità: 85
- Tecnica: 80
Giudizio Finale
82Recensione di Snarl pubblicata il 11.01.2016. Articolo letto 2327 volte.
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