Trolt Waren «Neverending Dream» [2015]

Trolt Waren «Neverending Dream» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
14.01.2016

 

Visualizzazioni:
2034

 

Band:
Trolt Waren
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Titolo:
Neverending Dream

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Martino Brambilla Pisoni :: Vox, Guitars
Davide Maglia :: Guitars
Matteo Tagliaferri :: Drums
Silvio Bergamaschi :: Bass

 

Genere:
Oriental Thrash Metal

 

Durata:
30' 42"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2015

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Si formano nel 2007 i Trolt Waren da Lecco, band heavy metal con tinte thrash e altre più estreme, ma solo ora arrivano a fare il primo album, questo “Neverending Dream” uscito autoprodotto a seguito di tanti cambi di formazione e traversie varie. Ma purtroppo, nonostante gli sforzi e le buone capacità tecniche, “Neverending Dream” è un disco appena sufficiente.
Purtroppo, basta poco a capire dove stanno i problemi: la prima metà dell’album è caratterizzata da un poker di canzoni strumentalmente ben suonate ed anche con una buona inventiva, che aggiunge a delle parti heavy/speed anche dei riffs in blastbeat dalle ovvie influenze black metal, ma tutto viene penalizzato da un cantato inefficace e anonimo specialmente a livello di linee vocali, dove il cantante Martino prende qualche nota alta e ok, ma canta così intere canzoni e con metriche elementari a dir poco, di fatto rendendo i brani poco interessanti e neutralizzando delle composizioni altrimenti buone.
La seconda parte del brano varia di più le componenti, ma incredibilmente il risultato non cambia granché, con una quinta canzone che perde parecchio nei ritornelli e che (Insieme alla terza e alla settima canzone) mostra una conclusione della canzone alla meno peggio, quasi forzosa. Non aiuta una settima canzone che convince solo all’inizio, ma prima l’assolo diventa banale e va alla cieca, mentre un discorso a parte merita la sesta canzone dove stranamente avviene il contrario, cioè c’è una buona linea vocale ma mancano delle idee interessanti nel brani e non scorre, e solo l’ultima “Camino del mal” riesce a convincere, ma direi più per demerito degli altri brani che per meriti propri.
Insomma: “Neverending dream” non è granché, ed è un peccato perché i suoi pregi li ha ma non li sfrutta. Sembra che il cantante Martino sa suonare bene la chitarra e sa cantare, ma non sa fare tutte e due le cose insieme, e alla fine dell’ascolto i brani sembrano raffazzonati. Certo, le parti black sono inserite benissimo, ma ciò non toglie che servono più idee nei brani, specialmente in fase di chiusura, e tutto sommato lasciano un po’ interdetti e disorientati sulla vera orientazione stilistica del gruppo, visto che l’ultimo brano è troppo diverso dagli altri, ad esempio.
Insomma: se era un Ep, sarebbe stato carino anche se cantato in modo anonimo, ma invece è un full length e solo due brani convincono per davvero, cioè il primo brano e l’ultimo. Il resto è marginale. Il giudizio è tra la magra sufficienza e la bocciatura perché comunque quest’album non è inascoltabile o fatto male, ma non credo che faccia dire qualcosa di più che un “mh sì, carino” e basta.

Track by Track
  1. Riding The Sand 75
  2. Sahara 60
  3. Vita Qua Vivimus 60
  4. Sea Illusion 55
  5. Sweet Hell Darkest Light 55
  6. Desert Snow 60
  7. Neverending Dream 55
  8. Camino Del Mal 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 55
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 55
Giudizio Finale
60

 

Recensione di Snarl pubblicata il 14.01.2016. Articolo letto 2034 volte.

 

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