Soul of Enoch «Neo Locus» [2015]
Soul of Enoch
Titolo:
Neo Locus
Nazione:
Italia
Formazione:
- David Krieg :: Voice;
- Tony Tears :: Guitars;
Genere:
Epic Doom Metal
Durata:
41' 39"
Formato:
CD
Recensione
Album dai lineamenti malinconici questo dei Soul of Enoch, prima realizzazione del duo genovese Krieg/Tears intitolata “Neo Locus”, un cinque tracce strutturato su un doom epic metal con armonie riconducibili quasi al passato per il loro carattere tradizionale prettamente legato al sound anni ‘70. In effetti la band con questo platter genera una sonorità riconducibile per qualche aspetto ai Black Sabbath visti prevalentemente sotto un profilo quasi più demoniaco nonostante la lentezza delle armonie sempre splendidamente nitide e mai realizzate con sonorità fangose o pregne di effetti cupi. La band si serve per la realizzazione dei brani anche di contesti strumentali molto gothic come l’utilizzo dell’organo che fa da intro in alcuni dei brani realizzati lasciando quel sapore, come sopra accennato, di malinconia. Il primo dei cinque brani è “I Ask the Flies to Forgive Me” che apre per l’appunto con l’organo a cui fa seguito una sintonia tipo funerea strutturata su un semplice ma efficace doom con tratti epici dal soddisfacente effetto. Il successivo “Amber Flowers” dall’intro strumentale sempre realizzata e contestualizzata con sonorità doom e ritmiche prettamente anni ’70, mai troppo irruente ed invadenti; segue “Yule” dall’intro tenebroso ed inquietante sviluppato sulla base di un lamentio a cui segue una splendida esecuzione acustica della chitarra successivamente supportata da una ritmica lenta di basso e di effetto semi fuzz della chitarra; il brano prettamente strumentale ma anche cantato, è di tanto in tanto invaso da corali tipo angelici che lasciano una sensazione dall’effetto malinconico e psichedelico grazie all’apporto del synth in modalità ’70. “Children Shound’t Play With the Dead Things” apertura acustica supportata da una musicalità quasi ambient e dal doppio cantato sia maschile che femminile oltre che dal successivo inserimento di corali femminili supportati da motivi musicali acustici; l’ultimo brano è “ The Witch is Dead” dall’apertura oscura e tenebrosa dove interviene un successivo andamento doom sempre dalle sonorità nitide perfettamente percettibili all’orecchio dell’ascoltatore. Il platter segna un importante esordio per questa band che nella sua particolare musicalità è in grado di attrarre l’ascoltatore nelle dimensioni che si è effettivamente preposta coaudiuvante da una musicalità mistica e appagante.
Track by Track
- I Ask the Flies to Forgive Me 70
- Amber Flowers (on Black Marble) 70
- Yule 65
- Children Shound’t Play With the Dead Things 70
- The Witch is Dead 70
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 60
- Originalità: 70
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
67Recensione di Wolverine pubblicata il 15.01.2016. Articolo letto 898 volte.
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