Rhapsody of Fire «Into The Legend» [2016]

Rhapsody Of Fire «Into The Legend» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Dust »

 

Recensione Pubblicata il:
19.01.2016

 

Visualizzazioni:
3501

 

Band:
Rhapsody of Fire
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Titolo:
Into The Legend

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Fabio Lione (Voce)
Roberto De Micheli (Chitarra)
Alex Staropoli (Tastiere)
Alessandro Sala (Basso)
Alex Holzwarth (Batteria)

Ospite:
Manuela Kriscak (Voce soprano)

 

Genere:
Symphonic Metal

 

Durata:
1h 4' 9"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
15.01.2016

 

Etichetta:
AFM Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Di sicuro non avevano bisogno di un titolo d’album per assicurarsi un posto tra le legende della scena power/symphonic metal, perché i Rhapsody of Fire (che da qui in avanti, per evitare l’ira funesta di alcuni vecchi e nuovi fan, chiameremo RoF, evitando accuratamente “Rhapsody” e basta), con questo decimo album “Into the Legend”in studio, oltre che raggiungere la doppia cifra in circa venti anni di attività, affermano di fatto il primato a livello internazionale, scrollandosi di dosso tutte le critiche che hanno diviso i fan con il precedente lavoro “Dark Wings of Steel”, album sicuramente principalmente criticato per il cambio di lineup dello storico chitarrista Luca Turilli con l’ingresso nella formazione di Roberto De Micheli, più che per effettivi demeriti stilistici.
Una breve digressione biografica per certi lavori e per certe band, è necessaria, ma a contare veramente è il contenuto di questo album, ricco, armonioso e tremendamente ispirato; la band evidenzia subito di essere in gran forma riproponendo il sound che ha caratterizzato i RoF maggiormente fin dagli esordi (e che forse si era un po’ perso), tornando su atmosfere symphonic, cori epici e scenari fiabeschi da colonna sonora fantasy, mantenendo comunque un buon equilibrio tra gli elementi più Heavy/Power. Come spesso succede, è proprio questo equilibrio perfetto ad alzare la caratura del disco, il tutto unito a suoni estremamente curati.
L’elemento che spicca è un radicale cambio suoni di batteria, molto più naturale e fresco, senza troppo processing, così come le chitarre poco compresse e molto “ariose” capaci di miscelarsi alla perfezione in un mix che valorizza ogni elemento compositivo, presentando all’ascoltatore in maniera molto delicata gli elementi Progressive come cambi tempi e melodici ben distribuiti nel prodotto.
Inutile sottolineare la prova magistrale di Alessandro Staropoli e di Fabio Lione, ormai capisaldi della band da praticamente sempre, capaci di tessere tele armoniose e suadenti per oltre un’ora di ascolto, impreziosendo le performance vocali con l’aggiunta di una voce soprano di Manuela Kriscak estremamente gradevole nell’insieme, capace di conferire sfumature più oscure e tetre.
L’unico elemento che a mio avviso risulta un po’poco convincente, è l’assenza, o scarsità, di alti e bassi di intensità all’interno dei singoli brani, rendendoli spesso un po’ privi di dinamica non permettendo all’ascoltatore di riprendere fiato dove invece se ne sente la necessità. Non è da escludere che questo elemento sia voluto per il tipo di disco, ma ad ogni modo non è penalizzante complessivamente.
Che dire, a me non piace parlare di gossip, chi era meglio o chi era peggio etc, questo album funziona alla grande ed è un lavoro veramente completo che gli amanti del genere, fan di lunga data o più recenti, non potranno non apprezzare come grande riaffermazione dei RoF, stroncando sul nascere voci di chi li vedeva come ormai sfiniti o con poche frecce da scoccare ancora.

Track by Track
  1. In Principio 75
  2. Distant Sky 85
  3. Into the Legend 80
  4. Winter’s Rain 80
  5. A Voice in the Cold Wind 85
  6. Valley of Shadows 85
  7. Shining Stars 80
  8. Realms of Light 75
  9. Rage of Darkness 80
  10. The Kiss of Life 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 90
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 95
Giudizio Finale
80

 

Recensione di Dust pubblicata il 19.01.2016. Articolo letto 3501 volte.

 

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