Plutonium «Born Again Misanthrope» [2016]

Plutonium «Born Again Misanthrope» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
26.01.2016

 

Visualizzazioni:
1839

 

Band:
Plutonium
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Titolo:
Born Again Misanthrope

 

Nazione:
Svezia

 

Formazione:
- MR J :: All Instruments;

 

Genere:
Industrial Extreme Metal

 

Durata:
51' 36"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
11.01.2016

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Di matrice Black Metal prettamente scandinava si presenta questo terzo lavoro di Plutonium, one man band svedese intitolato “ Born Again Misanthrope” che propone si da subito sia un’art cover di matrice prettamente shakespiriana sia un sound molto particolare che tende ad unificare in un certo senso sia la musicalità black metal assieme ad elementi elettronici offrendo un risultato particolarmente accattivante. All’attivo sin dal 2003, Plutonium inserisce nel proprio personale sound contesti anche ambient dai profili interessanti ed appaganti che ben vengono ad unirsi con una certa alternanza all’aggressività del sound generato dai riff della chitarra e dalle melodie intense supportate ritmicamente della drum machine. L’ascolto si rileva una sorta di sorpresa in ogni singola tracks all’interno della quale l’autore inserisce elementi sempre innovativi sia ritmici che ambient. Si assiste con il primo brano del platter “Born Again Misanthrope” ad una sorta di Metal generato da un riff contornato con un sound tendenzialmente oscuro che si contestualizza di seguito in un accattivante Black Metal ritmico di varia intensità all’interno del quale l’artista celebra anche le sue ben disposte dote vocali aggressive caratteristiche del genere Black; il brano presenta momenti più o meno ritmicamente spinti all’interno dei quali si assiste a passaggi strumentali acustici tra synth ed elettronica; il successivo “Cortex Vortex” apre con un’andatura caratteristica in pure Black Metal il cui sound brillante è ben nitido grazie anche alla buona produzione di questo lavoro; il brano presenta elementi elettronici inseriti su micro pause che non cagionano mai imbarazzi uditivi o disaffezione all’andatura generale; apre quasi in maniera maestosa “The Inverted Panopticon Experience”, dall’inizio a base di rullante con accordi lenti di chitarra distorta dove una voce quasi delirante contestualizza l’ambiente generato dal sound; il brano si mantiene abbastanza lento per tutta la sua durata senza mai offrire contesti estremizzati o accelerazioni improvvise. E’ poi la volta di “Casque Strenght” altro brano maggiormente dinamico rispetto al precedente dove l’elettronica genera ambientazioni deserte e oscure sempre in alternanza a profili ritmicamente dinamici all’intero dei quali la ritmica della chitarra appare sempre ben curata nella sua proposizione; il brano, dopo un cambiamento di direzione tendenzialmente più moderato, offre addirittura un lead solo’s guitar in modalità slide del tutto inaspettato ma ottimamente contestualizzato dall’artista. “The Masque Of The Green Demon” altro brano dall’apertura un po’ inquietante generato da un intro in synth interessante su cui viene ad appoggiarsi una ritmica assolutamente lenta, quasi soft dove una bassa voce dell’artista viene avvolta da un sound sempre lento che vede unificati accompagnamenti della chitarra a contesti elettronici che spaziano tra l’ambient e l’atmosferico; del vento, alcuni tocchi di chitarra acustica e delle voci di bimbi in lontananza aprono il successivo “Renuntiationem” brano tutto acustico primo di drum e apparati distorti. Segue “Electric Barbwire Crown of Thorns” nuovo mix tra elettronica e ritmica black metal accelerata dove questa volta pare di trovarsi in una sorta di punk misto a black metal e synth; il brano ovviamente assume profili vari e merita di essere ascoltato per la sua creatività. Segue “Alice in Plutoniumland” dove una nuova musicalità di matrice ambient un po’ alla Mortiis se vogliamo con l’inserimento di ritmiche spaziali, anticipa il conclusivo “Confessions of a Suicidal Cryptologist” si assiste ad una sorta di apoteosi del black metal puro, tirato come una corda di violino dove un’andatura accelerata come un treno propone un sound e un risultato estremizzato ma appagante. Il disco, nella sua incredibile struttura offre una musicalità black metal ben realizzata che in ogni caso merita di essere ascoltato più volte anche per apprendere l’inserimento dei suoi innovativi contesti ambient che generano un particolarissimo profilo per un genere come questo.

Track by Track
  1. Born Again Misanthrope 75
  2. Cortex Vortex 75
  3. The Inverted Panopticon Experience 70
  4. Casque Strenght 70
  5. The Masque Of The Green Demon 70
  6. Renuntiationem 75
  7. Electric Barbwire Crown of Thorns 75
  8. Alice in Plutoniumland 75
  9. Confessions of a Suicidal Cryptologist 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 85
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
75

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 26.01.2016. Articolo letto 1839 volte.

 

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