Eleventh Hour «Memory Of A Lifetime Journey» [2016]
Recensione
Un lavoro semplice e pulito quello degli Eleventh Hour.
Di sicuro si tratta di power symphonic metal con elementi molto melodici che rendono l'ascolto delle dieci tracce molto lineare.
Non ci sono veri picchi di potenza o aggressività, ma neanche momenti di noia.
D'altronde l'aspetto più symphonic appunto si fa sentire.
I pezzi sono ben strutturati ed interpretati dalla bella voce di Alessandro, anche se il paragone o la somiglianza con altre band è sempre presente. Nonostante ciò gli Eleventh Hour hanno fatto un buon lavoro, con impegno e discrezione.
La perla di Memory of A Lifetime Journey è Sleeping in My dreams nella quale figura la presenza vocale di una guest (Susanna Caboni): veramente bella.
Con questa, il gruppo dimostra la sua bravura.
L'unica pecca è, come scrivevo qualche riga fa, la difficoltà nel trovare qualcosa che differenzi questi ragazzi da altre formazioni già in circolazione.
Insomma, l'album vale la pena di essere ascoltato dato che ha una valida struttura compositiva, ma il talento va mostrato anche attraverso l'innovazione e l'inventiva.
Track by Track
- Sunshine's not too far 70
- All I left Behind 65
- Jerusalem 65
- Back to you 70
- Sleeping in my dreams 75
- Long road home 70
- Requiem for a prison 70
- Island in the sun 65
- After All we've been missing 70
- Here alone 70
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 60
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
69Recensione di reira pubblicata il 27.01.2016. Articolo letto 1032 volte.
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