Criminal Element «Criminal Element Time» [2015]
Recensione
I Newyorchesi Criminal Mind presentano questo loro nuovo album intitolato ”Criminal Crime Time” band formatasi dal 2001 e con diverse realizzazioni alle spalle attraverso un genere misto tra Thrash e Death Metal ma maggiormente tendente al secondo, dipingendoci contestualmente il quadro criminale della violenza che viene costantemente a svilupparsi nei sobborghi e nei bassifondi della grande mela. Il sound offertoci dalla band sin dai primi momenti di ascolto appare non troppo elaborato e in ogni caso, da un punto di vista ritmico, risulta dinamico e fantasioso sino ad un certo punto. Sostanzialmente, seppur trattandosi di una band composta al 50% da membri appartenenti ai Suffocation, non ci troviamo sinceramente ai livelli compositivo-musicali della predetta band soprattutto per quanto attiene al contesto misto tra Thrash e Death Metal. Indipendentemente dalla strumentalità che come detto risulta non troppo appagante, ciò che penalizza non poco il platter è la parte cantata che sinceramente risulta inappropriata e del tutto fuori luogo. Degli otto brani proposti racchiusi nell’ mezz’ora di ascolto si inizia con “Gang Related” brano che apre con un riff molto semplice supportato da una drum in costante doppia cassa che nonostante qualche variazione ritmica non offre molto anche da un punto di vista tecnico. Anche il secondo brano “Criminal Crime Time”, che riporta lo stesso titolo del platter, al di là di qualche lead solo ben fatto si rileva strumentalmente piatto; Il successivo “Dissociative” dopo un monologo al femminile in apertura il brano presenta una ritmica radicata sull’old death metal fine anni ’80 che nonostante tutto però appare in grado di risolvere il problema che, come detto è rappresentato da una sorta di stazionarietà dei brani che non riescono a trasmettere all’ascoltatore quell’energia che appartiene a generi estremi come il death Metal; le cose vanno un po’ meglio con “Rampage” brano con una intensità strumentale diversa rispetto a quelli sin ora ascoltati, dove si assiste ad un discreto lavoro di batteria e un modesto accompagnamento ritmico delle chitarre; “Jails, Institutions & Death” apre con altra ritmica non troppo aggressiva dove appaiono invece virtuosi i lead solo di contorno all’andatura generale del brano che complessivamente non offre nulla di diverso rispetto all’apertura. “Falling Down” presenta un’apertura strumentale del tutto insolita con una sorta di viola dove un growl ruvido e lento si immedesima in un ruolo inappropriato al contesto ritmico offerto realizzato con una musicalità semi rock. “Justice Denied” offre una ritmica e altrettanta andatura più contestualizzata su una discreta struttura death metal dove riff possenti si susseguono l’uno con l’altro; “The Bitch Set Up Me” conclude questo platter offrendo un rumoroso quanto mal impostato andamento del tutto generalizzato dal una lavoro di batteria esasperato e fuori luogo. Il platter, a dispetto della simpatica art cover, non offre molto di appagante e si rileva monotono nella sua disposizione risultante priva di fantasia e del tutto scarsa di qualsivoglia tecnicismo; la presenza dei due membri dei Suffocation avrebbero potuto azzardare molto di più.
Track by Track
- Gang Related 55
- Criminal Crime Time 60
- Dissociative 50
- Rampage 50
- Jails, Institutions & Death 55
- Falling Down 40
- Justice Denied 60
- The Bitch Set Up Me 45
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 55
- Qualità Artwork: 65
- Originalità: 45
- Tecnica: 45
Giudizio Finale
53Recensione di Wolverine pubblicata il 27.01.2016. Articolo letto 1188 volte.
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