Alien Syndrome 777 «Outer» [2015]

Alien Syndrome 777 «Outer» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
28.01.2016

 

Visualizzazioni:
1399

 

Band:
Alien Syndrome 777
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Titolo:
Outer

 

Nazione:
Italia / Francia / S

 

Formazione:
Alessandro Rossi :: Guitars, Bass, Programming
Vincent Cassar :: Keyboards
Óscar Martín :: Vocals

 

Genere:
Avant-garde Black metal

 

Durata:
31' 53"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
25.10.2015

 

Etichetta:
Avantgarde Music
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Grand Sounds PR
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Against PR
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Recensione

Disco di debutto per gli Alien Syndrome 777, un trio solo da studio con un membro italiano da Cesena, uno francese ed uno spagnolo, che esce per la Avantgarde Music e fa Avantgarde Black Metal, a detta della stessa band.
Ora, il discorso per questo “Outer” è tuttavia molto più breve di quanto si possa pensare, essendo solo 4 le vere e proprie canzoni oltre a un intro, un intermezzo e un outro per la verità un po’ troppo lunghi: tanta originalità, entusiasmo e voglia di suonare originali, ma con incostanza. Probabilmente potrete essere sbalorditi, come è successo a me, quando sentirete l’opener “Symmetriads”, un brano che più che avantgarde, lo definirei un buon incrocio tra il clangore sintetico su riffs tipicamente black metal dei Diabolicum unito a dei fraseggi chitarristici su una qualità sonora molto asettica e sterile alla Otargos. Ne sono veramente rimasto sbalordito perché il potenziale sprigionato da questo brano mi ha molto colpito, soprattutto come quando nella parte finale del brano la band mostra di saper eccellere anche sui tempi lenti. E la stessa cosa si può dire per l’altro highlights del disco, cioè “Unearthly reverse unveiled”, con riffs potenti ed eleganti su di un approccio musicale massivo ma non rozzo. Il problema per me sta negli altri due brani, dove la band sembra perdere la bussola.
Certo, la terza canzone comincia bene, c’è anche un coro pulito inaspettato, ma il brano sembra fatto da parti singolarmente belle ma che insieme non mi comunicano niente, dandomi invero un’idea di sconclusionato. E lo stesso pensiero me l’ha dato la sesta canzone: diverse parti non molto legate dove non si capisce cosa voleva fare la band, se essere aggressiva o atmosferica, e parti sui tempi medi un po’ goffe e poco significative. Non aiutano le tre tracce strumentali, che rendono l’album veloce all’ascolto e troppo corto.
In conclusione: del potenziale c’è, e questo è bene perché io preferisco idee ingegnose anche se non ben sfruttate alla sterile perfezione copiata, ma non è molto chiaro se gli Alien Syndrome 777 hanno potenziale e quanto lo sanno sfruttare. Sulla fiducia, do alla band il voto sottostante come incoraggiamento per le capacità acquisite, ma da qui a fare un capolavoro ci serve molta maturazione e del lavoro. Alla prossima, possibilmente con qualche traccia in più e qualche strumentale in meno.

Track by Track
  1. An unconscious reflection - Intro S.V.
  2. Symmetriads 75
  3. The Bleeding Anthill of the Universe 65
  4. Intermission- Mirrors - Intermezzo S.V.
  5. Unearthly Reveries Unveiled 75
  6. To Balance and Last 55
  7. Black Box - Outro S.V.
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
66

 

Recensione di Snarl pubblicata il 28.01.2016. Articolo letto 1399 volte.

 

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