Tears From Venere «Temporary Lives» [2015]
Recensione
Esordio per i milanesi Tears from Venere con questo “Temporary Lives”, un nove tracce pressato a suon di rock, punk e pop dal tenore non troppo aggressivo ma un po’ ripetitivo nei contenuti. La band ha precedentemente realizzato nel 2012 un Ep di cinque brani intitolato “A Long Road for Happiness..”. Sostanzialmente dall’ascolto raffiorano profili stilistici riconducibili a band quali Sum 41, Blink 182 e quant’altro, con l’aggiunta in più di una vena espressiva che emerge dall’apparato vocale rendendo complessivamente i brani apprezzabili. Musicalmente il lavoro non dispiace, la band sa gestire egregiamente il sound attraverso la proposizione di andature spumeggianti contenenti un mix sonoro ritmicamente generato dall’unione tra punk, pop e anche influenze metal che però spesso appaiono non andare oltre ad un certo punto rendendo l’ascolto un po’ statico ed a tratti quasi noioso. I brani si susseguono l’uno con l’altro anche sul supporto di andature spesso melodiche concentrate più sulla lentezza e meno sull’aggressività. Primo motivo del platter è “Roulette”, un brano ritmicamente e strutturalmente semplice, orecchiabilissimo e molto dinamico che dirotta subito la proposta musicale sulle band commerciali sopraccitate; è poi la volta di “Temporary Lives” dove si assiste ad un altro contesto ritmicamente dinamico di matrice rock punk ben disposto e con un buon ritornello; anche il lead solo, nella sua semplicità, risulta correttamente proposto; segue “My name in V” supportato da un’andatura rock dai tratti un po’ punkeggianti che si alternano nuovamente a momenti più pacati; anche il successivo “Realise Me” offre un’apertura molto accelerata e coinvolgente che poi lascia spazio un successivo sviluppo del brano decisamente più pacato; tendenzialmente pop appare “Never Look Back” dal buon intro su base quasi funky ma un po’ fuori luogo rispetto al tenore strutturale dei precedenti; “Raise your Voice” si sviluppa in modalità decisamente più accattivante, ritmica non troppo accelerata ma efficace nei contenuti; il successivo “One More Night” appare un po’ simile all’opener ma ad eccezione del ritornello cantato, non emerge particolare creatività o inventiva rispetto ai precedenti; si prosegue con “Hey God” con un riff ben armato e potente che lascia spazio ad una ritmica quasi sbarazzina ma non troppo creativa; conclude il platter “Fame and Glory” strutturato su un metal decisamente più convincente rispetto ai precedenti brani dove assume un ruolo sostanzialmente diverso l’esecuzione vocale. Il platter, pur decretando positivamente la capacità artistica della band non offre molto dal punto di vista creativo, fatta salva qualche eccezione; la parte vocale risulta ben disposta ed in grado di affrontare decisamente ogni situazione. Aggiungere maggiore dinamica ai brani e magari qualche venatura ritmica più elaborata avrebbe senz’altro contribuito ad apprezzarne maggiormente i contenuti.
Track by Track
- Roulette 65
- Temporary Lives 60
- My name in V 65
- Realise Me 65
- Never Look Back 60
- Raise your Voice 60
- One More Night 60
- Hey God 65
- Fame and Glory 65
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 65
- Qualità Artwork: 60
- Originalità: 60
- Tecnica: 60
Giudizio Finale
62Recensione di Wolverine pubblicata il 03.02.2016. Articolo letto 1442 volte.
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