Hard Reset «Machinery & Humanity» [2015]
Recensione
Gli Hard Reset ci deliziano con il loro rock un pò old school, un pò grezzo, un pò sognante, ma molto piacevole.
Attraverso le ben quindici tracce che compongono questo Machinery & Humanity, la band si mostra per quello che è con la semplicità della sua musica.
Non si tratta, infatti, di tante canzoni fatte per il gusto di mettersi in mostra, bensì della loro personale possibilità di "giocarsela", per così dire, fino in fondo.
Dicevamo che qui di lavoro su cui riflettere ce ne è parecchio, tuttavia, per quanto ogni song sia a sè, troviamo il denominatore comune: un rock piacevole, melodico e non troppo pesante.
Ogni tanto si coglie qualche arpeggio, oppure qualche sprazzo di energia in più, ma comunque sia gli Hard Reset stanno trovando la loro formula per proporsi e farsi conoscere.
Sì, mi sono piaciuti perché, a differenza di molti, non pretendono di fare grandi cose, ma sanno stare al loro posto ed essere discreti, mostrando il loro talento e la loro passione.
Vi consiglio tranquillamente questo album perché possiede tutti gli ingredienti del genere sopracitato e, nel suo complesso, vi sorprenderà per la sua originale semplicità.
Track by Track
- When we collide S.V.
- Cyclops 75
- Beautiful cloud 75
- Tweed 75
- Changing 75
- Drawbridge 75
- When the lights go down 70
- Rain 70
- Mold 75
- What I hope to find 70
- Venice souvenir 75
- Monkey seeking 75
- Same name 70
- itsalovesong S.V.
- Saint John's Night 70
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 65
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 75
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
73Recensione di reira pubblicata il 06.02.2016. Articolo letto 1566 volte.
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