Hollow Leg «Crown» [2016]

Hollow Leg «Crown» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
19.02.2016

 

Visualizzazioni:
1510

 

Band:
Hollow Leg
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Titolo:
Crown

 

Nazione:
U.s.a.

 

Formazione:
- Scott Angelacos :: Vocals;
- Tom Crowther :: Bass;
- Tim Creter :: Drums & Lyrics;
- Brent Lynch :: Guitars & Backing Vocals;

 

Genere:
Stoner Sludge Doom Metal

 

Durata:
37' 32"

 

Formato:
Vinile 10"

 

Data di Uscita:
04.03.2016

 

Etichetta:
Argonauta Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Nee-Cee Agency
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Recensione

Gli americani Hollow Leg pubblicano questo loro terzo album in formato Lp intitolato “Crown”, in uscita con l’italiana Argonauta Records proponendo, per chi non li conoscesse, sonorità stoner, sludge, doom, oltre che prettamente southern, attraverso una musicalità che fa ben presa sull’ascoltatore. Il platter, un sette tracce di circa quaranta minuti di ascolto all’interno del quale i brani si alternano con una lunghezza varia che arriva anche ai nove minuti di ascolto, genera una musicalità intensa ma nello stesso tempo lenta e ben curata sotto il profilo dinamico e armonico; i distorti, nella loro genesi, appaiono quasi polverosi ma rilevano un dinamismo che ben si sposa sia con l’ottima performance vocale che con la ritmica forgiata dalla batteria. Imponente e massiccia appare in alcuni brani la proposta sonora forgiata dal quartetto che dimostra un’aggressività tale che va, in alcuni casi, ben oltre le aspettative. Primo brano è “Seaquake”, dall’apertura imponente e dal sound grintoso ed energico che ci regala un’incredibile alternanza sonora sempre calibrata nelle sue moderate ritmiche; il successivo “ Coils” dalle andature un po’ alla Black Sabbath presenta la magia di questo accattivante sound misto ed impastato che in alcuni tratti assume dei connotati quasi ipnotici; ottima la performance vocale sempre grintosa e assolutamente sopra le righe; il successivo “The Serpent in the Ice”, brano di circa nove minuti di ascolto, spazia in maniera incondizionata nella sua dinamica sonora regalando addirittura momenti di pieno e caratteristico southern rock; “Atra”, una sorta di ipnosi tutta acustica dai tratti un po’ tribali e se vogliamo folk; “Electric Veil” un’apertura moderata strumentale priva di ritmica fa da tappeto ad una incredibile esecuzione vocale che aziona la successiva ritmica della batteria in modalità stoner; è poi la volta di “Seven Heads”, brano dall’apertura acustica tribale accompagnata da una modesta batteria che assume successivamente quell’aggressività che trasporta l’interno brano sino alla sua conclusione; il disco termina con “New Cult”, un brano che senza mezzi termini impone la sua proposta dai tratti blues in apertura e che a poco a poco si sviluppa sempre nelle sue dinamiche lente, aggressive ed accattivanti. Il disco indubbiamente consacra questa band offrendoci un’ottima prova della propria indole musicale che consiglio agli appassionati del genere.

Track by Track
  1. Seaquake 75
  2. Coils 80
  3. The Serpent in the Ice 75
  4. Atra 75
  5. Electric Veil 80
  6. Seven Heads 70
  7. New Cult 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
75

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 19.02.2016. Articolo letto 1510 volte.

 

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