Junkstars «This Means War» [2015]
Recensione
Terzo divertentissimo album per gli svedesi Junkstars, che ci propongono 9 tracce per circa 30 minuti di punk/rock, né più né meno che questo.
Lasciate dunque perdere ogni voglia di originalità: qui prevale il divertimento e la sola voglia di un po’ di casino dal primo fino all’ultimo minuto dell’album. Soprattutto, non fatevi ingannare da una già sentita opener: il vero attacco comincia con l’accoppiata rockeggiante “Romance of death” e “Monster Blood”, con la prima delle quali più punk e quella successiva con un bel po’ di rock n roll che non guasta mai. E dopo una “Snakebites” anch’essa molto rock n roll, i Junkstars mostrano la loro faccia più tipicamente punk primo stampo in “Old man’s dead house” e nella conclusiva title track, dove l’influenza dei Ramones diventa evidente. E tutto questo senza trascurare l’immancabile episodio alla Misfits di “Hometown” o la leggermente più moderna “Chamber of suffering”.
Insomma: “This means war” non sarà chissà quanto innovativo, ma scende giù che è un piacere e consiste in un acquisto praticamente obbligato se cercate nomi nuovi in questo genere musicale. Per quello che mi riguarda, vado a sentirlo da capo.
Track by Track
- Kill the ravens 65
- Romance of death 70
- Monster Blood 70
- Snakebites 70
- Old man’s dead house 75
- Hometown 70
- Unrighteous grave 70
- Chamber of suffering 65
- This means war 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 60
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
70Recensione di Snarl pubblicata il 25.02.2016. Articolo letto 931 volte.
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