Recensione

Dopo circa dieci anni di silenzio ricompaiono sulle scene musicali direttamente da Cantembury, Inghilterra, gli Ynda Halda, gruppo shoegaze post rock con questo quattro tracce intitolato “Under Summer” . Per chi non li conoscesse, il nome della band, derivante da un antico linguaggio nordico, significa “godi della beatitudine eterna” ed è questo in sostanza ciò che vogliono proporci con l’ascolto di questo lavoro. Poche parole per descrivere questi quattro brani che, per quasi un’ora di ascolto, vogliono sostanzialmente condurre l’ascoltatore in una sorta di dimensione spirituale generata sia dalla vocalità soave del cantante Vella sia dalla musicalità dolce, in puro soft post rock priva di elementi distorti o di ritmiche emozionanti. La band sostanzialmente lascia trasportare se stessa e l’ascoltatore quasi fluidamente all’interno delle stesse melodie assumendo dei contesti e delle andature esclusivamente pacate, calme rilassanti all’interno delle quali la parte vocale rende il tutto ancora più dolce e morbido. Detta situazione si protrae per tutti i quattro brani che si succedono l’uno con l’altro senza mai azzardare ad un qualcosa di più dirompente. L’unico momento forse più azzardoso del lavoro si ha dopo il quarto minuto di ascolto sul brano “Golden Threads of sun” e sul conclusivo “This Very Flight” dove si ha in entrambi un’andatura più bizzarra tendente quasi al prog. L’ascolto, al di là di un contesto relax non offre molto; pur trattandosi di un lavoro che punta più alla spiritualità che alla tecnica o al divertimento, probabilmente anche sufficientemente ben suonato, i destinatari di questo lavoro non sono certo metallers punk o quant’altro.

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