Onirik «Ab Initio» [2016]

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Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
05.03.2016

 

Visualizzazioni:
2787

 

Band:
Onirik
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Titolo:
Ab Initio

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Michael Kohlmann :: Bass;
- Vincent Favilla :: Guitars, Keybords, Programming;
- David Ricciuti :: Vocals;
- Mauro Maraldo :: Drums;

 

Genere:
Death Metal

 

Durata:
40' 38"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
25.03.2016

 

Etichetta:
The Spew Records
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Distribuzione:
Andromeda Distribuzioni Discografiche
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Code7 Distribution
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Plastic Head
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Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Con poco più di dieci anni di attività alla spalle, periodo di formazione incluso, i milanesi Onirik hanno fatto parecchia strada sia sotto l’aspetto musicale che in quello relativo al settore live considerando i sold out per partecipare alle loro esibizioni; da precisare che la band, grazie al suo incredibile estro, ha saputo guadagnarsi sin da subito importati posizioni nelle scalette per partecipare a festival sia nazionali che soprattutto europei a fianco di band del calibro di Obituary, Grave, Avulsed, Carnal Forge e quant’altro riscuotendo allo stesso tempo un importantissimo successo. Indubbiamente anche questa volta il successo non mancherà affatto nel momento in cui porteranno sui palchi questo primo full lenght intitolato “Ab Initio”, un otto tracce dai contenuti prettamente dinamici, tecnici e aggressivi quanto basta. Sin dai primi istanti di ascolto in effetti si riesce ben a percepire quell’armonia musicale che appartiene a band di un certo spessore; i riff, nella loro innata aggressività, riescono a rilasciare quel giusto profilo armonico che conferma ancora una volta che per fare Death metal non serve estremizzare con tutte le proprie forze gli strumenti ma serve tecnica e buon senso. La parte cantata in un ottimo growl riesce sino in fondo a dare quel senso di compiutezza ai brani. Apre le danze “Panopticon”, dall’apertura sin da subito prepotente e nello stesso tempo ricca di variazioni tecniche forgiate sia dalla drum proposta come un carro armato inarrestabile che dall’ottima proposta della chitarra; segue “Herald of pestilence” che per tecnica e dinamica non tarda a ricordarci band come Suffocation e Malevolent Creation; il brano nella sua esecuzione rilascia numerosi momenti di stacco all’interno dei quali gli strumentisti riescono a dare buona prova degli ottimi cambi di ritmica e andatura; il successivo “New Local Order” altra carneficina dai contenuti aggressivi e dalla più che apprezzabile riuscita ritmica; è poi la volta di “The Absolute Scourge”, dall’intro sepolcrale e quasi tenebroso generato dal synth, anticipa un ottima apertura di batteria seguita da un’altrettanta incredibile proposta ritmica delle chitarre capace di rendere il brano, a parere di chi scrive, uno dei migliori del platter; il successivo “In Umbra Pugnabimus” si mantiene sostanzialmente sulla stessa riga dei primi brani offrendoci ancora una volta una simbiotica esecuzione strumentale; “Onirik” ci presenta un altro buon esempio di death metal forgiato con tecnica e pregno di variabili ritmiche accattivanti resi maggiormente ricchi dall’ambient generato dal synth; “Post traumatic Stress Disorder” e il conclusivo “Rendezvou with Rama” rappresentano ancora una volta un buon esempio di preparazione tecnica e prontezza strumentale che meritano soltanto di essere ascoltati. Il lavoro è completo, dinamico e consigliato per chi ama il real death metal.

Track by Track
  1. Panopticon 80
  2. Heral of Pestilence 80
  3. New Local Order 80
  4. The Absolute Scourge 90
  5. In Umbra Pugnabimus 80
  6. Onirik 80
  7. Post Traumatic Stress Disorder 80
  8. Randezvous with Rama 85
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 85
  • Originalità: 85
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
83

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 05.03.2016. Articolo letto 2787 volte.

 

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