Holocaust «Predator» [2015]

Holocaust «Predator» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
15.03.2016

 

Visualizzazioni:
1313

 

Band:
Holocaust
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Titolo:
Predator

 

Nazione:
U.k.

 

Formazione:
John Mortimer :: Guitars, Vocals
Mark McGrath :: Bass
Scott Wallace :: Drums

 

Genere:
NWOBHM

 

Durata:
44' 24"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
01.12.2015

 

Etichetta:
Sleaszy Rider Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Ottavo album per gli Scottish veterans dell’heavy metal Holocaust, questo “Predator”, che condensa 8 tracce più strumentale in circa 44 minuti di musica più rock che metal dopo 12 anni dal loro penultimo album. Ora, io non so di preciso se gli Holocaust in questi anni siamo stati attivi o meno o impelagati da cambi di formazione, ma “Predator” è (sacrilegio) un album non male da live, ma molto nostalgico e che gioca molto, forse troppo, sul sicuro.
Questo lo si sente nelle prime tre canzoni, in realtà. Sulle prime, l’album mi è sembrato un po’ desueto, fin troppo classico, ma ragionandoci su e col passare del tempo è chiaro che gli Holocaust hanno un buon tiro e non mancano di voce e nei ritornelli, come nella title track o nella groovy “Can’t go wrong with you”, ma altrove il sound è impolverato e un po’ fermo a circa 10-15 anni fa e necessita di qualche idea in più. Lo dimostrano infatti le capacità discontinue della band, come in “Lady Babalon”, oscura, cupa e convincente ma anche un po’ troppo lungo e che gli manca un buon cambio di marcia. E se una “Shiva” ci fa battere le mani, lo stesso non si può dire per “Shine Out”, che più che altro sembra una continuazione di “Shiva”. E le ultime due canzoni mostrano dei ritornelli nella media, in contrapposizione a quanto finora visto.
In altre parole, “Predator” ha dalla sua delle canzoni che sicuramente piaceranno da live e tra i defenders del metal classico, come la mandria di gente che frequenta l’heavy metal night di Martinsicuro, d’altro canto non posso esimermi dal dire che gli Holocaust all’ascolto sembrano faticare un po’ a fare un grande album dall’inizio fino alla fine, e anche che secondo me la band dovrebbe recuperare un po’ di terreno con più idee e magari anche qualche aggiornamento. Il giudizio finale rispecchia un album dove i pregi prima detti riescono a coprire i difetti, anche se un certo retrogusto di disappunto rimane. Ciò non toglie che se i vestiti da metal head anni 80 sono la vostra seconda pelle, questo album è ciò che state cercando.

Track by Track
  1. Predator 75
  2. Expander 70
  3. Can’t go wrong with you 70
  4. Lady Babalon 70
  5. Observer One - Instrumental S.V.
  6. Shiva 75
  7. Shine out 65
  8. Revival 60
  9. What I live for 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
68

 

Recensione di Snarl pubblicata il 15.03.2016. Articolo letto 1313 volte.

 

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