Blowout «Blowout Vol.1» [2015]
Blowout
Titolo:
Blowout Vol.1
Nazione:
Italia
Formazione:
Igor Rossi :: Vox
Giuseppe Fontanari :: Guitar
Lorenzo Helfer :: Bass
Michele Matuella :: Drums
Andrea Avancini :: Guitar
Genere:
Slow /Heavy
Durata:
32' 47"
Formato:
CD
10.10.2015
Etichetta:
Autoproduzione
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
“Blowout Vol.1” è il debut album dei Blowout da Mezzolombardo, Trentino, che condensa 8 tracce per poco meno di 33 minuti di una musica a metà tra certo Groove metal per le influenze musicali e il Southern per altre, come la passione per le chitarre ribassate e le corde basse. Tuttavia, non siamo di fronte ad un disco maturo, e i Blowout propongono un album che emula i propri idoli musicali senza cercare di fare qualcosa di personale.
Il problema per tutta la durata dell’album, o quasi, è che un po’ tutto funziona, ma non in maniera efficace. Partiamo infatti dai suoni: capisco la volontà di autoprodursi, ma questo album suona così così, con la voce troppo alta a sacrificare gli strumenti, e ne vengono penalizzate le canzoni nella loro dinamicità, e inoltre le canzoni, semplicemente, non mordono più di tanto, con una sezione ritmica che di cambiare tempo e non ostinarsi su noiosi tempi medio lenti non ce la fa, non rendendo le canzoni pesanti come dovrebbero. E terminiamo con l’influenza dei Pantera a volte troppo ingombrante che fa quasi pensare ad una clone band in certi riff, tipo l’inizio di “The Party”, e dei ritornelli che poche volte riescono a spaccare come dovrebbero. In tutto questo c’è una luce alla fine del tunnel, ed è data da “Freddy”, un brano che è quasi del tutto stoner, e che è l’unico che dimostra bene il songwriting dei Blowout, mostrando a mio avviso che per la band è questa la strada da seguire, visto che il sound scarno e rallentato di questa canzone risalta molto di più proprio come stoner che come southern/groove metal.
In conclusione: il cd di debutto dei Blowout non è ignobile, ma ha la pecca di non essere purtroppo niente di che nelle cose che contano davvero. Ci sono passaggi riusciti e alcuni interessanti sviluppi futuri, ma il resto è abbastanza poca cosa, che secondo me non ha motivo di durare molto rispetto al panorama nazionale ed estero.
Track by Track
- Cows, boobs and cactus 55
- The party 55
- Crew 50
- Dreaming 60
- Freddy 70
- Shine 55
- The last time 55
- Heaven 55
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 60
- Qualità Artwork: 55
- Originalità: 55
- Tecnica: 60
Giudizio Finale
57Recensione di Snarl pubblicata il 15.03.2016. Articolo letto 1334 volte.
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