Masking The Hate «On Stranger Tides» [2016]
Masking The Hate
Titolo:
On Stranger Tides
Nazione:
Italia
Formazione:
- Simone Aruta (Grave) :: Rhythm Guitar & Vocals;
- Gennaro Landolfi (Hate) :: Drums;
- Guido della Gatta (Suffocate) :: Bass Guitar & Addition Vocals;
- Pasquale D'Angelo (Plague) :: Lead Guitar & Addition Vocals;
- Andrea Di Michele (Vague) :: Synth, Keyboard & EFX;
Genere:
Celtic Metal / Black Metal Sinfonico
Durata:
18' 34"
Formato:
EP
Recensione
Primo lavoro su formato Ep per i casertani Masking The Hate intitolato “On Stranger Tides” strutturato su musica celtica influenzata da elementi di Black Metal melodico prevalente mente privi di contesti sonori eccessivamente esasperati; musicalmente vanno apprezzate particolarmente le linee melodiche che questa band compone mentre sotto un profilo creativo di applicabilità del contesto Black Metal non eccelle troppo ma si lascia comunque apprezzare. La parte cantata tende sostanzialmente alla proposizione di uno scream mentre le parti musicali sono sviluppate in modalità ronzio caratteristico black metal ma appaiono particolarmente semplici. Primo dei cinque brani dell’Ep è “Prelude”, un intro di carattere epico che anticipa il successivo “Urnied” dall’apertura nuovamente epica poi supportato da un’andatura black metal sinfonica moderata e non troppo irruente nei contenuti; “Bloodyland” propone altra apertura semi epica dove un ruggente riff in modalità ronzante viene supportato da un ritmica moderata che si alterna sempre con motivi epici dove lo scream della parte cantata, seppur non troppo acerbo, ben si contestualizza con la struttura del brano; “Unforgiven Angel” apre sempre con intro epico questa volta generato dal Synth e da un inedito cantato in puro clean che ammorbidisce sin troppo il brano; di seguito un motivo di chitarra distorta in alternanza appare sin troppo fuori luogo. “On Stranger Tides” ci riserva una andatura mista tra epico e black metal che complessivamente lascia qualche sbavatura che condiziona l’esito definitivo del brano. Il lavoro lascia un po’ il tempo che trova se vogliamo; da premiare sono prevalentemente le armonie in chiave epica mentre in alcuni passaggi una maggiore dote di fantasia, più cura e aggressività avrebbero di certo reso meno acerbo il lavoro.
Track by Track
- Prelude 65
- Urnied 55
- Bloodyland 60
- Unforgiven Angel 60
- On Stranger Tides 50
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 65
- Qualità Artwork: 55
- Originalità: 65
- Tecnica: 60
Giudizio Finale
58Recensione di Wolverine pubblicata il 16.03.2016. Articolo letto 1351 volte.
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