Crafter of Gods «The Scarlet Procession» [2015]

Crafter Of Gods «The Scarlet Procession» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
24.03.2016

 

Visualizzazioni:
1733

 

Band:
Crafter of Gods
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Titolo:
The Scarlet Procession

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Giovanni Perin :: Guitar, Vocals,Keys
Nicola Trentin :: Guitar, Vocals, Keys
Luca Felet :: Bass
Alessandro Padovan :: Drums

 

Genere:
Extreme Symphonic Metal

 

Durata:
36' 33"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
05.10.2015

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Nuovo Ep (o full length, quasi) per i Trevigiani Crafter of Gods, autori di ciò che loro chiamano Extreme Symphonic Metal e che sulla pagina di metal archives viene definito come Melodic Black/Gothic Metal, che ripartisce 36 minuti di musica in 5 brani quasi tutti sopra i 7 minuti.
Ora, a dire il vero pur essendo io un grande fan sia del gothic che del metal estremo, ho un po’ di pregiudizio negativo quando si tratta di proporre qualcosa nel mezzo, perché raramente le bands riescono nell’intento, visto che finiscono o per fare troppo gothic o troppo metal estremo senza mai cavarsela granché in uno di questi due generi che viene trascurato, mentre l’altro viene esaltato troppo. E questo pregiudizio è stato smentito raramente nella mia carriera da recensore.
Per quel che riguarda i CoG, il risultato è interessante, ma non sempre riuscito, perché il fatto è che “The scarlet procession” ci prova a far coesistere entrambi i generi mescolando le due componenti, ma l’amalgama non è sempre completa e spesso i brani saltano di palo in frasca tra le influenze. Ne sia un esempio la seconda canzone, oscura e potente all’inizio, ma che dopo poco cambia completamente umore e finisce per disorientare l’ascoltatore, visto che si passa da parti più estreme troppo aguzze a parti troppo languide quando si tratta di fare gothic, e non aiuta una qualità sonora troppo triggerata e non in grado di esaltare il lato gothic. Non solo: come nella terza canzone, le parti più soft finiscono per essere un po’ troppo lavorate a livello di arrangiamenti e tecniche, smorzando molto dell’atmosfera, come se fossero più groove metal. Altre volte, inoltre, come nella quarta canzone, il brano è in tutto e per tutto black metal sinfonico all’inizio, per poi cambiare ancora. Pur se formalmente non è male, dal punto di vista emotivo si sente che gli equilibri della band sono fragili.
Ad essere sincero, “The Scarlet Possession” stava per meritarsi una bocciatura, perché per quanto la musica a livello formale non sia male, all’atto pratico ha degli equilibri interni troppo vari e mutevoli che rendono la personalità musicale confusa, come il tipico professore che non sa spiegare: intenti lodevoli e termini esatti, ma scarsa intelligibilità che distoglie l’attenzione. Tuttavia, dal nulla, esce il quinto brano “Celestial Breed Treacherous Blood” che fa tutto ciò che in questo Ep si doveva fare, dove tutto è ben amalgamato e dove in questo caso si sente un ottimo esempio Symphonic Extreme Metal, dove il gothic non è una pausa dall’estremo e dove la parte metal non è sovrabbondante.
In conclusione: non sappiamo quale sia il potenziale dei Crafter of Gods, se l’ultima canzone sia un caso o l’inizio della maturità stilistica della band, ma sappiamo che per il fatto che qualche punto positivo c’è e pertanto a questo gruppo va concessa un’altra possibilità, sperando che riesca a maturare stilisticamente. Il voto finale descrive freddamente il responso dell’Ep, di per sé non eccelso ma con qualche freccia al proprio arco che si spera verrà usata al meglio nel futuro.

Track by Track
  1. The Tempest Legacy 65
  2. In the Midst of Oceans' Infinity 60
  3. A Mirage of Hanging Moons 60
  4. In Silence of Death We March 60
  5. Celestial Breed Treacherous Blood 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
65

 

Recensione di Snarl pubblicata il 24.03.2016. Articolo letto 1733 volte.

 

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