Subliminal Crusher «Darketype» [2016]

Subliminal Crusher «Darketype» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
02.04.2016

 

Visualizzazioni:
2944

 

Band:
Subliminal Crusher
[MetalWave] Invia una email a Subliminal Crusher [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Subliminal Crusher [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Twitter di Subliminal Crusher [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Subliminal Crusher [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il canale YouTube di Subliminal Crusher [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina ReverbNation di Subliminal Crusher [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina SoundCloud di Subliminal Crusher [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina BandCamp di Subliminal Crusher

 

Titolo:
Darketype

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Emiliano Liti :: Vocals;
- Marco Benedetti :: Guitars;
- Lorenzo Lucchini :: Guitars;
- Jerico Biagiotti :: Bass;
- Rodolfo Alberto Ridolfi :: Drums;

 

Genere:
Death / Thrash Metal

 

Durata:
44' 48"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
05.05.2016

 

Etichetta:
Revalve Records
[MetalWave] Invia una email a Revalve Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Revalve Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Revalve Records

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Tornano all’attacco, dopo tre anni dal loro ultimo Newmanity, i ternani Subliminal Crusher con questo nuovo quanto strepitoso “Darketype”, un dieci tracce forgiato nell’ormai caratteristico death thrash metal style’s con cui questa band si è fatta conoscere nel corso degli anni. Rispetto all’ultimo lavoro sono stati apportati alcuni cambi all’interno della line up con l’inserimento del nuovo chitarrista e del nuovo cantante e il subentro dietro le file dello storico bassista fondatore della band assente nell’ultimo, precedente lavoro che quasi nulla fanno rimpiangere rispetto alla passata formazione del 2013. I dieci brani scorrono che è un piacere, l’ascoltatore sin da subito resta avvolto dall’incredibile strumentalità della band e soprattutto dal dinamismo offerto sia dalle ritmiche che dalle melodie delle chitarre oltre che dal maestoso lavoro della batteria. Anche la voce nel suo particolarissimo growl, risulta dell’indole giusta, aggressività e cattiveria la fanno da padrone in questi quarantacinque minuti di ascolto; strumentalmente le chitarre recano al lavoro quella giusta dose di aggressività che non punta mai ad estremizzare il tutto rendendolo dozzinale e banale; facilmente traspira dal platter un ottimo lavoro anche sulle parti armoniche che fanno la differenza tanto da deputare la band sull’olimpo delle eccellenze. Sin dall’opening “Violence”, brano aggressivo e intenso quanto basta con cui la band offre la propria indiscussa tecnica, ben si ascolta quella particolare essenza di death thrash metal con cui questa band ha da sempre fatto il proprio marchio di fabbrica; il successivo “ Archetype”, presenta una ritmica da capogiro sviluppata su una struttura musicale potente nel sound che offre quel senso di completezza sonora a 360°; un riff acerbo ma non troppo elaborato è il trampolino di lancio della successiva “And the Darkness Come”, altro brano ritmicamente coinvolgente per i contesti melodici che lo caratterizzano, ben realizzati dall’operato delle chitarre che danno piena dimostrazione della sinergia che contraddistingue questo quintetto. Tra i migliori brani del platter, ad avviso di chi scrive, appaiono “Ashes of Mankind” per il facinoroso contenuto e la strepitosa armonia del ritornello e “The Jester who rules the World”, dove si ravvisa il vero marchio distintivo della band fatto di quell’incredibile apparato melodico unificato ad una ritmica elaborata capace di lasciare chiunque attratto per la sua magnificenza. Altra mazzata di violenza ritmica è “Condemned to Exile”, dove questa volta a prevalere appare più un contesto thrash ottimamente forgiato dalla due chitarre che vanno poi a sincronizzarsi con l’ottima performance sia del basso che dell’inarrestabile batteria; l’ascolto prosegue con “Eternal and Hollow”, un brano dai contenuti quasi più epici che in ogni caso tende a puntare l’attenzione dell’ascoltatore su andature riconducibili a band appartenente alla scena nord europea; detta impressione emerge anche dall’elaboratissimo, ai limiti del virtuoso, lead solo che caratterizza la seconda parte del brano; si ritorna al contesto melodico anche con “Vermin’s Choirs”, ritmicamente travolgente e ricca di refrain di chitarra brillanti nei contenuti; un riff ignorante il giusto ci viene proposto dal successivo “No Future for your Head” la cui ritmica si amalgama con le caratteristiche andature della band miste tra accelerazioni e moderazioni non troppo estremizzate che ci conducono sino alla conclusiva “Oscure Path” dove l’ aggressività vocale rende quell’apporto necessario al brano per elevarne la qualità. Il lavoro, al di là dell’incredibile impatto sonoro che lo caratterizza, ci dimostra che questa band è ritornata alla grande senza mezze misure e pronta a sfondare con eleganza i vostri timpani.

Track by Track
  1. Violence 80
  2. Archetype 80
  3. ...And the Darkness Came 75
  4. Ashes of Mankind 85
  5. Condemned to Exile 75
  6. The Jester who Rules The World 85
  7. Eternal and Hollow 75
  8. Vermin's Choirs 70
  9. No Future for your Head 75
  10. Obscure Path 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
78

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 02.04.2016. Articolo letto 2944 volte.

 

Articoli Correlati

News
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.