Eshuna «Nova Thelema» [2016]

Eshuna «Nova Thelema» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Wolverine »

Recensione Pubblicata il:
06.04.2016

Band:
Eshuna

Titolo:
Nova Thelema

Nazione:
Italia

Formazione:
- Beatrix Scarlett :: Scream Voice;
- Renato Orsili :: Guitar;
- Andrea De Petrillo :: Keyboards/Orchestration;
- Lorenzo Pistolesi :: Drum;
- Jacopo Simonelli :: Bass; Guitar

Genere:
Progressive Death Metal

Durata:
17' 23"

Formato:
EP

Data di Uscita:
2016

Etichetta:
Autoproduzione

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

Questo primissimo Ep di quattro tracce intitolato “Nova Thelema” è la proposta dei romani Eshuna che si presentano con un death metal progressive dai contenuti nel complesso soddisfacenti sia sotto il profilo musicale che sotto quello cantato; quest’ultimo, in particolare è realizzato tutto al femminile con un growl misto a scream che può pacificamente fare concorrenza ai più noti mostri sacri del genere. Al di là di classiche andature realizzate da riff non troppo irruenti e ritmiche confacenti con il genere, la band introduce dei contesti sonori talvolta molto dark realizzati con l’ausilio del synth oltre che episodi moderati e acustici che rendono il lavoro alternato tra parodie miste capaci di coadiuvare la tollerabilità quanto l’apprezzamento di questo lavoro. Il primo dei quattro brani è “Nova Thelema”, dove un intro in pianoforte con un sottofondo di lead solo della chitarra, genera una successiva andatura compatta con contenuti di stampo progressive; il brano offre di seguito un’ andatura mista tra accelerazioni mai troppo intense e una ritmica sempre progressive ma abbastanza pacata che genera addirittura una sorta di squarcio quasi fusion di batteria e chitarra; buona l’interpretazione della parte cantata; “Overture Intro” è un brano strumentale breve che apre in maniera molto cupa e tetra con l’ effetto del synth che anticipa la successiva esplosione sonora di “Victory”, un brano non troppo complesso ed ingegnoso nei contenuti ma ritmicamente appagante nella sua dinamica conclusiva anche grazie alla parte centrale acustica che demarca una sorta di confine tra l’aggressività introduttiva e la parte più moderata conclusiva che va a chiudere con un lungo lead solo di chitarra in alternanza con la tastiera; è poi la volta di “As we sail the Sea of Chaos” dall’apertura realizzata con un giro di basso su cui viene a svilupparsi una ritmica con contenuti elaborati in progressive; il brano ripresenta al suo interno un nuovo momento di stacco realizzato tra basso e solo di chitarra che portano il tutto ad una successiva andatura moderata, forse quasi più post black che death metal, non troppo elaborata all’interno della quale la parte più prodiga appare essere quella della tastiera; il brano successivamente ripropone un riff energico che riappropria lo stesso della sua genesi introduttiva. Un Ep che in definitiva dimostra la voglia di fare della band; i brani risultano semplici nei contenuti e non particolarmente elaborati ma ben lasciano pensare ad un prossimo quanto più imponente full lenght.