Santa Sangre «Ali d'Amianto» [2016]
Recensione
Il trio grossetano che compone i Santa Sangre, band nata nel 2011 e dedita ad un thrash metal con influenze Hardcore e stoner, esordisce con questo loro primo full lenght a nove tracce intitolato “Ali d’Amianto” nel tentativo di coinvolgerci nella loro musicalità complessivamente semplice, non troppo elaborata ma allo stesso tempo dai contenuti decisamente attraenti. Nel preferire un cantato in madrelingua prettamente clean con qualche scream di tanto in tanto sprigionato dall’ugola del cantante rispetto ad un inglese forse meno adatto ad un genere come questo, i Santa Sangre ben amalgamano le proprie ritmiche energiche con la parte vocale capace di essere attraente nella sua proposizione. Come detto le ritmiche, pur non sono complesse ma danno comunque prova di una certa capacità nel muoversi in questo proprio particolare thrash dai profili dinamici e particolarmente vivi. Tra i brani di questo platter vanno condivisi “Schegge”, capace in qualche modo di attirare la dovuta attenzione per quel dinamismo musicale anche armonico che lo contraddistingue e contenente anche apparati cross over interessanti; “Passi di Piombo” apre con una struttura imponente nei contenuti per il suo riff adrenalinico capace di sprigionare un altrettanto ottima proposizione della batteria eseguita con un’andatura mista tra thrash e stoner e con un risultato tutto da ascoltare; un sound probabilmente più oscuro e dai tratti quasi doom misti ad hard rock è quanto offertoci da “ Visione Esoterica”; il successivo “La gente che conviene” si propone con un riff introduttivo più hard rock ma l’imponente lavoro della batteria accelera il tutto forgiando una ritmica assolutamente accattivante nei contenuti dove si assiste anche ad una ottimale performance vocale; dall’aperura decisamente stoner è “Samsara”, brano più lungo del platter con i suoi sette minuti di esecuzione capace di presentare una successiva musicalità decisamente cross over nei contenuti e che ancora una volta si rileva con risultati a cui vanno i dovuti apprezzamenti. Anche la conclusiva “Serpente di cenere” risulta un brano complessivamente ben calibrato dal quale trasudano, ancora una volta, contesti musicali Hardcore intensi capaci di trascinare comunque l’ascoltatore nel loro vortice. Il disco, al di là della non troppo elaborata tecnica compositiva, offre un interessante aspetto di questa band che è in sostanza il mancato timore ad azzardare un qualcosa di diverso dal solito con la consapevolezza di riuscire a centrare in pieno il proprio obiettivo.
Track by Track
- Ali d'Amianto 60
- Schegge 70
- Al Guinzaglio 65
- Manifesto 65
- Passi di Piombo 70
- Visione Esoterica 70
- La Gente che conviene 65
- Samsara 80
- Serpente di cenere 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 75
- Originalità: 75
- Tecnica: 65
Giudizio Finale
70Recensione di Wolverine pubblicata il 11.04.2016. Articolo letto 1836 volte.
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