Node «Cowards Empire» [2016]

Node «Cowards Empire» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
21.05.2016

 

Visualizzazioni:
3442

 

Band:
Node
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Titolo:
Cowards Empire

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Cn Sid :: Vocals;
- Gary D’Eramo :: Guitars and Vocals;
- Davide ‘Dero’ De Robertis :: Bass Guitar;
- Rudy Gonella Diaza :: Guitars;
- Pietro Battanta :: Drums;

 

Genere:
Death / Thrash metal

 

Durata:
57' 5"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
26.04.2016

 

Etichetta:
Punishment 18 Records
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Distribuzione:
Andromeda Distribuzioni Discografiche
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Code7 Distribution
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Plastic Head
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Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Un lavoro, quest’ultimo “Cowards Empire” dei Node, che appare decisamente proiettato ad un ritorno al passato tanto da richiamare alla mente lavori come “Das Kapital” e “Sweatshops” potenti grintosi ma soprattutto che ti fanno venire quella voglia di odiare in maniera irrefrenabile il prossimo. C’è di tutto dentro questo lavoro dalle ritmiche accelerate e forsennate cariche di groove a contesti sonori moderati ma particolarmente ricchi di armonici che rendono i brani particolarmente piacevoli all’ascolto, oltre anche ad una moltitudine di special guests che vanno da Gianluca Ferro a Tommy Massara tanto per fare qualche nome il cui apporto rende quel più che fa la differenza. Da un brano all’altro si spaziano contesti vari, dall’intro di apertura quasi futurista e post atomica a contesti d’apertura semi epici che si rilevano accattivanti brani dai contenuti moderati, armonici ma anche quasi esclusivamente strumentali. Ovviamente il tutto unificato ad una overdose di death thrash metal dai contenuti assolutamente coerenti e dinamici, a tratti quasi progressive insomma un lavoro decisamente completo sotto ogni aspetto. La carrellata dei brani apre con “Stag Nation”, un brano che apre con un intro decisamente metal ma allo stesso tempo cupo nei contenuti, ricco di variabili ritmiche e riff con andature non troppo accelerate nei contenuti; il successivo “Death Redeems” si presenta come una mazzata non indifferente sui denti, la sua apertura si rileva ricca di elaborati contenuti melodici, tutti da ascoltare; ottima la parte vocale in scream growl; “Lamb”, ad avviso di chi scrive, risulta uno dei migliori brani del platter ai limiti del progressive per i suoi incredibili stacchi moderato acustici, realizzati dall’intersecazione del suono del basso e della chitarra. Altro brano decisamente prezioso nei contenuti, ma soprattutto speciale nelle ritmiche, è “Average Voter”, un buon death metal dai riff potenti e non alla portata di tutti; anche la parte ritmica della batteria si rileva assolutamente tecnica e aggressiva; il brano, ancora una volta assume degli aspetti melodici decisamente apprezzabili. E’ poi la volta di “Locked in”, dall’apertura con l’effetto un po’ psichedelico Pinkfloydiano che anticipa un nuovo assalto ritmico ricco e intenso carico oltretutto ovviamente degli immancabili apparati armonici; un sovraccarico di groove si ha nella successiva “No Reason”, un brano tagliente ma dall’affetto diretto nell’ascoltatore; i successivi “Money Machine” e “The Truck”, il primo di una sfrontatezza ritmica assolutamente brillante ricca di potenti riff e altrettanti ottimi lead solo mentre il secondo, ancora una volta forgiato su una base death thrash metal forsennata, regala dei faziosi contesti melodici ben strutturati; per la sua particolare struttura che ci richiama nel corso dell’ascolto in alcuni passaggi i più recenti Carcass, si rileva un brano che al suo interno, oltre ai già ripetuti melodici, presenta anche piccoli contesti progressive decisamente dall’effetto brillante; l’ascolto prosegue con “Liar.com” un brano ritmicamente sempre sopra le righe e dagli effetti ottimali; “The Plot Survives” apre con un acustico dai tratti quasi epici per l’esecuzione del flauto che ci rilassa dopo la sin ora combattuta battaglia; il brano, prettamente strumentale, è assolutamente moderato nei contenuti e nelle ritmiche. Un lavoro che decisamente riporta sulla retta via questa band a cui facciamo l’inchino con tanto di cappello apprezzandone decisamente i contenuti.

Track by Track
  1. StagNation 75
  2. Death Redeems 80
  3. Lambs 85
  4. Average Voter 80
  5. Locked In 80
  6. No Reason 80
  7. Money Machine 80
  8. The Truck 75
  9. Still the Same 80
  10. Liar.com 75
  11. The Plot Survives 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 85
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
80

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 21.05.2016. Articolo letto 3442 volte.

 

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