Maerormid «XIII» [2016]
Recensione
Sinceramente, il secondo album dei Perugini Maerormid è nettamente meglio del primo. Ricordo di aver recensito anni fa il primo “Abissi”, e non ne rimasi affatto soddisfatto, e lo considerai poco più che un wannabe del black metal più atmosferico o post rock o chiamatelo come volete. Ora, “XIII” cambia le carte in tavola e si vede: è un album secondo me nettamente più studiato e personale del precedente, fatto forse da più menti, e si sente, condensando 6 canzoni alternate a intermezzi di ciò che possiamo definire Black/Doom, visto che le velocità non sono di fatto mai alte, e anzi spesso all’andamento medio o lento si affianca un violino che accompagna i Maerormid e gli dona un’abile marcia in più, con un inevitabile ma più che giustificato richiamo ai My Dying Bride.
Ed è proprio il violino che la fa da padrone in questo album, capace di proporci canzoni a volte sinuose ed altre con un senso di tragicità di canzoni come “Testimone ed assassino” che eccellono in maniera notevole, ma il mood dei brani fortunatamente cambia, e a volte il sound si fa più misterioso (“Come l’anima anche il corpo”), mentre altre volte i due brani si fondono perfettamente come in “Rinascita, donandoci uno dei brani più belli di quest’album, così come “Senza voce”, dove il suono del violino si confonde col tremolo picking della chitarra. Solo l’ultima canzone vera è quella che richiama un po’ al passato della band, ma con una maggiore atmosfera data da un sound più rivestito e arricchito rispetto a ciò che sentivo nel disco precedente. Ne risulta un album completo, cangiante e appassionante, che poteva farsi autogol in tanti modi, tra cui ridurre il violino a una lagna che sa solo seguire la chitarra, oppure rendendolo troppo presente fino a pasticciare gli equilibri, ma così non è: “XIII” è un bell’album che riesce nel notevole tentativo di essere struggente e tragico senza essere pesante né monotono.
In conclusione: il giudizio finale premia l’ottimo lavoro fatto dai Maerormid per questo album, ed una maturazione stilistica che mi ha colpito molto in positivo in questo album. “XIII” è un acquisto molto consigliato se ciò che cercate dal vostro prossimo acquisto è l’originalità con un pizzico di inconsueto e di eccentrico che sta tra black e doom.
Track by Track
- Capitolo uno (autocoscienza) S.V.
- Tutto è uno 75
- Capitolo due (Intermezzo) S.V.
- Come l'anima anche il corpo 75
- Capitolo tre (Intermezzo) S.V.
- Testimone e assassino 80
- Capitolo Quattro (Intermezzo) S.V.
- Senza Voce 80
- Capitolo cinque (Intermezzo) S.V.
- Rinascita 85
- Capitolo sei (Intermezzo) S.V.
- Sabbia nel vento 75
- Capitolo sette (La fine) S.V.
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 80
- Tecnica: 80
Giudizio Finale
77Recensione di Snarl pubblicata il 28.05.2016. Articolo letto 2283 volte.
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