And Harmony Dies «Totenamt» [2016]

And Harmony Dies «Totenamt» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
16.06.2016

 

Visualizzazioni:
1566

 

Band:
And Harmony Dies
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Titolo:
Totenamt

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Black :: Vocals, bass, programming
Whisper :: keyboard, programing

 

Genere:
Avantgarde metal

 

Durata:
1h 0' 51"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
08.07.2016

 

Etichetta:
Sliptrick Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Grand Sounds PR
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Recensione

Me lo ricordo eccome il primo degli And Harmony Dies, una delle prime recensioni che ho fatto per Metalwave, nonché un album che sublimava al meglio l’avantgarde ispirato a “Neonism” dei Solefald e che mi ha fatto davvero strappare i capelli dalla gioia. Ora ritorna questo combo da Treviso con il proprio terzo album chiamato “Totenam”, sempre su quella scia.
Basta poco a capire che la stralunatezza compositiva degli AHD non è per niente finita, e basta sentire la opener, dove su di una base metal evolvono poi sperimentazioni e partiture che mescolano le influenze più strambe e impensate per un risultato per niente cervellotico o che sa di ritoccato dal produttore, anche non metal, dove gli episodi migliori dell’album sono dati da una “Sometimes” a tratti drammatica e altri più delirante, con uno stile vocale a volte grottesco e altre volte pulito e beffardo, dalla disperata e più tipicamente metal “Tears like promises”, salvo poi finire con un marcetta tipo circo, e una “Another ending Fairytale”, ritmat, ma anche in grado di sciogliersi verso il finale, donando al brano anche un tocco easy listening, ideale per dare qualche esemplificazione sonora, segno che gli AHD non sanno solo parlare complicato.
Confusi? Probabilmente sì, ma se per voi l’originalità e/o la freschezza musicale nel metal estremo è un must, allora gli And Harmony Dies sono un must di band da approfondire, il cui “Totenam” mi ha completamente soddisfatto, anche perché a differenza del pur ottimo precedente album non spinge solo sulla carta della stravaganza rischiando di provocare crisi di rigetto, ma è un po’ più intellegibile pur non rinunciando neanche un po’ alla sperimentazione. Elogio della follia in salsa avantgarde.

Track by Track
  1. The day of the spring breeze 85
  2. Sometimes 90
  3. The fragility of a moment 85
  4. Birthday 85
  5. Tears like promises 95
  6. Alone - Intermezzo S.V.
  7. Ultimate letter 85
  8. Another ending fairytale 90
  9. Memories of velvet snow 85
  10. 10x the cut 85
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 90
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
86

 

Recensione di Snarl pubblicata il 16.06.2016. Articolo letto 1566 volte.

 

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