From the End «To the Beginning» [2015]
From the End
Titolo:
To the Beginning
Nazione:
Italia
Formazione:
Nicola Renzi :: Rhythm Guitars, Lead Vocals
Alessandro Fiore :: Keys, Synth
Felice Zingarelli :: Lead Guitar
Luca Pasotti :: Bass
Riccardo Vlad Spazian :: Drums
Genere:
Post-Progressive Rock / Prog Metal
Durata:
1h 19' 52"
Formato:
CD
2015
Etichetta:
Autoproduzione
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Il caso di “To the Beginning”, disco di debutto d’esordio dei Bolognesi “From the end” autoprodotto e che sfiora gli 80 minuti, è in poche parole quello di un album sommariamente fatto con buone intenzioni, registrato decentemente e in ricerca di originalità costante, ma altrettanto costantemente handicappato da difetti, errori compositivi, pretenziosità, lungaggini e altri difetti che arrivano praticamente a neutralizzarlo.
TTB sarebbe presentato come prog, ma durante l’ascolto appare evidente che la band fa fatica nelle canzoni a dosare le idee, dandoci alcuni passaggi strumentali degni di nota (per quanto spesse volte richiamano troppo i Dream Theater di “Metropolis pt.2”) e dei riff belli, mentre la parte vocale spesso e volentieri delude proprio per originalità, non stupendo nei ritornelli di “Something somewhere” o di “Symphony of life”, altre volte neanche nelle strofe, e a volte il cantante/chitarrista si fa proprio odiare mettendoci dei cori non necessari e a volte ridicoli, come quelli a 5 minuti di “Staring at the moon” o soprattutto a 5:40 della sesta canzone. In generale è la presenza di tante idee musicali, pure troppe, che rende il cantato poco efficace e poco in sintonia con tutto il resto, non a caso le cose migliorano proprio ascoltando canzoni come “Metheora”, dove si ascolta una bella traccia progressive strumentale; certo, la canzone forse anche qui ha un po’ troppe idee e qualcuna va sprecata, ma almeno la cangianza e l’originalità del brano vengono esaltate, è quando poi si tratta di metterci la voce che la band mi suona molto acerba, impacciata e se lo fa, la sostanza musicale cambia completamente fino a sembrare un’altra band che di prog non ha di fatto nulla. Fin qua, nonostante qualche errore, la band andrebbe comunque apprezzata per l’impegno e incoraggiata, ma purtroppo i FTE fanno altri errori, e ci fanno sentire brani come “Here is the paradise” che poteva fermarsi a 3’30”, massimo 4’30” e che invece tra divagazioni musicali, lungaggini varie e ripetizioni del brano arriva a durare più di 9 minuti senza che ce ne sia bisogno, e lo stesso dicasi per i due brani successivi, allungati a forza e di cui “Symphony of life” poteva fermarsi a 7’30” - 8, mentre “Ghost...” poteva fermarsi intorno a 7 minuti circa, ma invece vanno avanti per ancora molto tempo. E questi non sono neanche tutti i casi di canzone allungata troppo alla fine, come ad esempio la canzone finale testimonia.
In conclusione, come ho detto sopra i FTE si sono impegnati, ci han provato e non si sono voluti porre limiti, ma non hanno le capacità per fare un album così: certe cose (il cantato sulla musica per esempio) non le sanno ancora fare bene, certe scelte sono a dir poco affrettate (i coretti odiosi a dir poco) e di altre, come l’eccessiva lunghezza delle canzoni, io non ne capisco il significato, tranne forse il riempire la canzone di fronzoli. Tutti questi difetti, come detto, finiscono per neutralizzare la riuscita dell’album e arrivano al punto che i lati negativi oscurano quelli positivi (anche se di misura, come il voto testimonia), rendendo l’album non promosso visto che se non essere maturi sin dal primo album è comprensibile e da incoraggiare, la scelta di buttarsi a capofitto in un obiettivo così elevato quando non se ne hanno le capacità lo è molto meno. “To the beginning” non è un disco fatto da da una band da buttare, ma è un passo paurosamente più lungo della gamba.
Track by Track
- Intro S.V.
- Something Somewhere 60
- Staring at the moon 55
- Metheora 70
- The Soul of the Sun 60
- Here is the paradise 50
- Symphony of life 50
- Ghost in the clouds below 50
- Salvation 60
- The evil they’ve done 55
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 65
- Qualità Artwork: 55
- Originalità: 45
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
57Recensione di Snarl pubblicata il 30.06.2016. Articolo letto 898 volte.
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